
In metropolitana ai tempi del Covid-19
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Milano, 15 dicembre 2020 - Il passaggio dalla zona arancione alla zona gialla ha portato a una crescita del 10% dei passeggeri sulle linee di Trenord. Dal 25% dei viaggiatori rispetto alla media dell’anno scorso si è passati al 35%, quindi ancora con un 65% in meno rispetto ai livelli pre-Covid. E ieri, nelle ore di punta, alcuni convogli hanno raggiunto il limite della capienza massima del 50% dei posti fissata per garantire il distanziamento.
Domenica, nella Milano presa d’assalto, sulla metropolitana si è registrato addirittura un raddoppio rispetto ai giorni della zona arancione. Dal 20% dei passeggeri rispetto ai livelli pre-Covid si è passati al 40%, tanto che più volte è scattata la chiusura dei tornelli in stazioni come Cadorna, Duomo o Garibaldi perché era stato raggiunto il limite massimo di passeggeri a bordo nonostante il potenziamento delle corse disposto dalla società di trasporti. Ieri, invece, non si sarebbero registrati particolari problemi. Un sistema dei trasporti che, se dovessero aumentare ulteriormente i flussi, rischia di andare in difficoltà. Per questo Atm raccomanda di "limitare gli spostamenti non strettamente necessari", per evitare il rischio di code e assembramenti. Da ieri anche Trenord ha potenziato il servizio ferroviario per garantire sulle grandi direttrici suburbane e le principali linee regionali la massima offerta nelle ore di punta, dalle 6 alle 9.30 e dalle 16 alle 19. In seguito al nuovo rinforzo del servizio, attuato in vista della progressiva ripresa delle attività prevista per gennaio, in Lombardia torneranno a circolare oltre 2100 treni al giorno. Intanto la Regione ha approvato uno stanziamento di 479 milioni di euro per potenziare e sviluppare la rete ferroviaria in concessione Ferrovienord, "incrementando le condizioni di sicurezza e la manutenzione".
Leggendo gli ultimi dati sul tavolo di Atm e Trenord, emerge che il passaggio dalla zona arancione alla zona gialla ha provocato un progressivo aumento dei passeggeri, provocato solo in parte dagli spostamenti per motivi di lavoro, mentre le lezioni in scuole superiori e università si seguono ancora a distanza. Il boom domenicale, infatti, è dovuto a persone che dall’hinterland o dalle periferie si sono spostate verso il centro per una giornata di shopping e relax. La maggior parte delle aziende continua ad applicare lo smart working, in attesa di chiarezza sulla situazione. Ci sono stati, però, anche casi di “rientro forzato“ con il passaggio alla zona gialla. "Noi abbiamo ricevuto una email – spiega il dipendente di una grossa azienda nel Milanese, che chiede di rimanere anonimo – e in sostanza siamo stati obbligati a presentarci tutti sul posto di lavoro. In smart working non è rimasto più nessuno".