Wish for a baby, fiera della fertilità. Proteste bipartisan e accuse di sfruttare donne e bambini

Gli organizzatori: "non parleremo di utero in affitto e le cliniche che sono qui non promuovo in alcun modo la maternità surrogata"

Milano, 20 maggio 2023 – Proteste per Wish for a baby, la fiera dedicata alla fertilità. La prima fiera in Italia di questo tipo che ha scatenato polemiche politiche bipartisan sul fatto che l'evento possa promuovere la maternità surrogata che è vietata dalla legge.

A pochi metri dall'ingresso della fiera, che si svolge in uno spazio privato in via Mecenate alla periferia della città, Lega, Fratelli d'Italia, associazioni femministe e in difesa della famiglia hanno protestato contro l'evento con cartelli come “I bambini non si comprano” e “Le donne non sono uteri da affittare”. Protesta anche la Rete per l'inviolabilità del corpo femminile con un piccolo gruppo di attiviste arrivate anche da fuori Milano, alcune di loro sono vestite come le ancelle della serie tv The Handmaid's Tale, per denunciare lo sfruttamento del corpo delle donne.

Le ragioni della protesta

"Vogliamo ribadire questo no allo sfruttamento delle donne e dei bambini - ha spiegato Debora Giovanati consigliera comunale della Lega a Milano che ha presentato un ordine del giorno, insieme al Pd, e che è stato approvato in aula, per dire no alla fiera -. No alla compravendita degli esseri umani e dei bambini, questo non può essere oggetto di contratto e compravendita. Nella fiera ci sono società che hanno come mission anche quella della maternità surrogata ed è già un violare le leggi in Italia". Secondo il coordinatore cittadino di Fratelli d'Italia Stefano Maullu, quella della maternità surrogata "è una pratica abominevole". "Qui c'è stata una manipolazione del linguaggio - ha spiegato Roberta Trucco della Rete per l'inviolabilità del corpo femminile -, qui non curano l'infertilitá ma creano un prodotto. È una vergogna che a Milano succedano cose de genere". "A Milano – ha detto Mario Adinolfi, del Popolo della famiglia -si apre oggi la fiera Wish for a baby, evento di pubblicizzazione delle procedure di utero in affitto e di fecondazione eterologa per single e coppie lesbiche esplicitamente vietate dalla legge italiana. Un presidio di donne del Popolo della Famiglia si oppone all'evento".

La replica degli organizzatori

In questa fiera "non parleremo di utero in affitto e le cliniche che sono qui non promuovo in alcun modo la maternità surrogata". Lo ha chiarito Maria Chiara Graziano portavoce e pr di Wish for a Baby. "C'è un divieto assoluto nella normativa italiana e non abbiamo mai pensato di fare un evento fuori da quello che la legge permette - ha aggiunto commentando le proteste politiche e delle femministe a pochi metri dall'evento -. Un'altra menzogna che circola è che in altre fiere simili che abbiamo fatto in Europa si proponesse la maternità surrogata". In Italia comunque su questi temi secondo la portavoce dell'evento "'manca informazione anche su quello che è previsto dalla nostra normativa. In Italia c'è il calo delle nascite e al posto di promuovere e comunicare quanto più possibile - ha proseguito -, qui si protesta invece per oscurare dicendo anche falsità e menzogne. In Italia c'è la possibilità di fare la fecondazione assistita, la pma, ma è ancora difficile reperire le informazioni per le coppie". A Wish for a Baby "si parlerà di fertilità e di infertilità, di genitorialità - ha concluso -. Vogliamo dare tutte le informazioni legali e mediche, ci sono terapeuti, nutrizionisti. Daremo quante più informazioni per rendere possibile alle coppie che decidono di avere un figlio di avere un percorso più informato. Per non trovarsi in un marasma di dubbi, tabù e negazioni".

Il blitz dei parlamentari FdI

Un gruppo di parlamentari e consiglieri comunali di Fratelli d'Italia ha deciso di entrare per verificare direttamente se all'evento si promuove la maternità surrogata. Il gruppo è entrato con il biglietto, gratuito, che si può fare sul sito dell'evento. Nello spazio sono presenti poco più di quindici stand e poi c'è uno spazio dedicato alle conferenze sui temi della fertilità.

Gli esponenti di Fratelli d'Italia si sono soffermati allo stand Cryos, un'azienda danese che ha una grande banca del seme. "Su Cryos puoi scegliere dalla più vasta selezione di donatori al mondo - si legge nei depliant -. Trova il donatore giusto per la tua famiglia nella nostra lista online gratuita". C'è anche la possibilità di vedere una foto del donatore da adulto per capire come sarà il bambino. Il seme inoltre si può ordinare online sul sito. Secondo Fratelli d'Italia una cosa che non ci sarebbe allo stand e nei depliant presenti in fiera sarebbe il prezzario di ovuli e gameti presente solo sul sito web dell'azienda.

La deputata Di Maggio

"Quello che c'era stato segnalato noi lo abbiamo effettivamente riscontrato. La più grande banca semi e ovuli del mondo quando chiediamo informazioni rimanda al loro sito internet in cui è singolare che vi sia un prezzario con Iva inclusa, indirizzato alla commercializzazione per il mercato italiano - ha spiegato Grazia Di Maggio deputata di Fratelli d'Italia -. Si tratta di una commercializzazione che è vietata in Italia con la legge 40 del 2004, articolo 12. Abbiamo riscontrato che i nostri timori erano fondati. Quando si parla di mercificazione si parla anche di pratiche che sono vietate dalla legge"

"La legge 40 non vieta solo l'utero in affitto - ha proseguito Di Maggio - ma anche la propaganda sulla mercificazione del corpo, cosa che qui viene fatta". Attacco anche al Comune: "Sala aveva l'occasione di prendere una posizione netta ma ha rimandato la decisione al Parlamento, dove l'onorevole Varchi ha già presentato una proposta di legge che prevede che la maternità surrogata sia reato universale, quindi anche per coloro che si recano all'estero". Riccardo Truppo, consigliere comunale di Fratelli d'Italia, aggiunge che "la sinistra milanese, che aveva l'opportunità di schierarsi contro la maternità surrogata e l'utero in affitto, non l'ha fatto, bocciando la nostra mozione".

Enrico Turato

E "chi compra un figlio non è adatto a fare il genitore" dichiara infine Enrico Turato, consigliere di Municipio 8 di Fratelli d'Italia. "Possono cambiare il nome alla fiera dell'utero in affitto, possono cambiare lingua in cui lo dicono, ma la tratta di esseri umani resta un abominio contro tutto ciò che venticinque secoli di civiltà ci hanno insegnato"

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