Milano, pizzaiolo Willy blocca rapinatore in strada. Ferito, torna al lavoro

E' uscito dal suo locale e ha “arrestato” un marocchino. "Ha minacciato di distruggere tutto, ma non ho paura". Ed è tornato a lavoro

il pizzaiolo Willy

il pizzaiolo Willy

Milano, 15 agosto 2020 - «Ero seduto fuori dalla mia pizzeria e ho sentito un grido provenire da sinistra, a 60 metri di distanza: ‘Aiutami Willy!’. Così mi sono messo a correre e sono riuscito a raggiungere e bloccare un rapinatore che poi ho consegnato alla polizia». Willy è il soprannome di Walid Sayed Elbadwy, egiziano di 31 anni che insieme al fratello Hosam gestisce una pizzeria in via Novaro, a pochi metri da via Astesani, ad Affori. Giovedì sera si è lanciato in soccorso di un uomo ecuadoriano di 45 anni che mentre camminava in via Novaro è stato aggredito da due persone: erano passate da poco le 21.30 quando il quarantacinquenne si è sentito afferrare da dietro e strattonare. Uno dei due banditi gli ha infilato le mani in tasca prendendogli 50 euro, l’altro lo teneva immobile. «Aiutami Willy!», ha urlato la vittima in direzione del titolare del locale, che conosce in quanto cliente della pizzeria. Lo aveva appena salutato, passando davanti alla porta a vetri e facendosi largo tra i tavolini, quindi gli è venuto istintivo chiedergli aiuto non appena è stato aggredito. 

«E a me è venuto istintivo aiutarlo – racconta Walid –, non lo avrei mai lasciato solo. Dopo mi ha confidato che aveva il terrore potessero ucciderlo, per quanto erano stati brutali. Gli hanno preso i soldi e hanno provato a strappargli la catenina dal collo, che si è rotta ma che per fortuna è rimasta a lui». Mentre correva, il trentunenne ha visto scappare in direzione Villa Litta uno dei due rapinatori (con in mano i soldi) e ha bloccato l’altro, che ha provato a divincolarsi per sfuggire alla sua presa. «Mi ha dato tre o quattro pugni sul torace, io non ho reagito ma ho continuato a tenerlo fermo per i polsi. Nel frattempo, la persona aggredita ha chiamato il 112. La polizia è arrivata in meno di dieci minuti e io ho consegnato agli agenti il rapinatore», che si è scoperto essere un marocchino di 26 anni, irregolare e con precedenti. 

Non è finita qui: ieri mattina, Walid ha presentato denuncia alla polizia «perché mentre lo tenevo fermo, questo ragazzo mi minacciava dicendomi che sarebbe tornato a rovinarmi il locale. Non mi fa paura, ma voglio tutelarmi». E, sempre ieri mattina, avvertendo un dolore al petto, il trentunenne è andato al Pronto soccorso dell’ospedale Sacco a farsi visitare. «Per fortuna non ho nulla di rotto, solo un trauma che guarirà in tre giorni. Ma non mi riposo: continuo a lavorare. Dobbiamo risollevarci dopo i duri mesi del lockdown». Ieri, tornato dall’ospedale all’ora di pranzo, si è subito messo a impastare. «Ho fatto sacrifici per rilevare questa attività, sono ad Affori da gennaio e in Italia da 13 anni. Prima lavoravo stagionalmente a Lignano Sabbiadoro, ora ho un’impresa mia e ne vado orgoglioso». I rapinatori? «Qui non avevo mai visto quelle facce, penso siano arrivati da fuori quartiere. Spero non capiti più un episodio del genere, ma sarò sempre pronto a intervenire per aiutare i più deboli». 

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