
Marcello Costa Angeli noto chirurgo milanese
Milano, 17 gennaio 2021 - «Sono in pensione da due mesi e ho deciso di scendere di nuovo in campo nella campagna vaccinale anti Covid. Ma chi me lo fa fare? C’è un iter burocratico che ti fa passare la voglia, ore trascorse online a presentare documentazione di cui la pubblica amministrazione è già in possesso, richieste assurde su iscrizioni e pagamenti all’Ordine dei medici e alle assicurazioni private. Poi, però, nessuna informazione chiara sulle modalità di contratto, tempo di lavoro, e stipendio". Così il dottor Marcello Costa Angeli, noto chirurgo milanese, per oltre trent’anni al lavoro nel reparto di Chirurgia Toracica del San Gerardo, molto attivo anche nel mondo sindacale, si è fermato. A ottobre, quando era andato in pensione, Costa Angeli aveva subito espresso la volontà di non appendere il camice al chiodo.
«Dopo essermi confrontato con i miei familiari ho deciso di iscrivermi al bando per il reclutamento di 3.000 tra medici e infermieri per la campagna vaccinale. Il bando scadeva il 28 dicembre. Mi sono collegato al sito della Protezione civile e ho impiegato oltre due ore a fornire tutti i documenti richiesti. Centinaia di pagine da leggere scritte in burocratese, dove ti chiedono dati personali, percorso scolastico e curriculum che sono già a disposizione della pubblica amministrazione, avendo io sempre lavorato nel settore pubblico. Però non era specificato con che tipo di contratto saremmo stati assunti, dove e per quante ore avremmo dovuto lavorare. Ho dovuto scegliere tre opzioni di regione per il servizio: al primo posto ho messo la Lombardia, poi l’Abruzzo dove sono nato, infine Bolzano dove lavora mia figlia". Poi alcuni giorni fa il medico riceve un sms da parte dell’agenzia interinale che si occupa del reclutamento del personale, e viene invitato a collegarsi a un link per completare l’iscrizione. "Mi hanno chiesto nuovamente tutta quella documentazione che avevo già spedito. Ma me l’hanno chiesta in formato pdf congiunto".
Per chi non è smart è necessario l’aiuto esterno. Ma proseguendo nella compilazione al dottore è montata la rabbia: quando l’agenzia interinale gli ha chiesto la regolarità dei pagamenti all’Ordine dei medici e l’assicurazione privata. "L’assicurazione come chirurgo costa in media 15mila euro l’anno, quella come medico 5mila. Ma se sono in pensione e non sto lavorando non l’ho ancora stipulata. E se non mi forniscono informazioni sul tipo di contratto e sullo stipendio, non ha senso sottoscriverla. Risulta più soddisfacente dal punto di vista umano e professionale dedicarsi al volontariato, curare le persone che vivono ai margini della società. Con questa modalità di lavoro sarà difficile reclutare anche solo 300 medici".