MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Tubi rotti e voragini in strada. Quasi due casi al giorno

Dagli allagamenti di via Adriano e via Lombroso al cedimento in via D'Alviano sei giorni fa. Saranno investiti 890 milioni di euro per il Servizio idrico

La voragine aperta del 10 ottobre in via D’Alviano

Milano, 15 ottobre 2016 - La rete dell’acquedotto si allunga sottoterra per oltre 2.450 chilometri. Un groviglio di tubi che corre silenzioso sotto il manto stradale, sotto la città. Tutto bene finché qualcosa non si inceppa. E basta una falla a far allagare una strada, con ripercussioni sul traffico e sull’erogazione dell’acqua nei palazzi attorno (che viene sospesa finché il danno non viene riparato). Quest’anno, da gennaio ad agosto, le “rotture con allagamento” sono state 326 e si stima saliranno a 489 entro la fine di dicembre. Più di una al giorno. Dati MM. Un trend positivo, sottolinea l’azienda, se paragonato al quadro degli anni passati: 619 episodi nel 2013, 555 l’anno successivo e 532 nel 2015. Ogni anno vengono investiti più di 10 milioni per la manutenzione della rete idrica. Non solo: MM ha già varato un piano di investimenti, che riguarda solo il Servizio idrico integrato, che prevede uno stanziamento di 890 milioni di euro da ora fino al 2037. Al di là dei numeri, le “piscine” improvvise in strada causano però sempre disagi: circolazione a rilento e nervi a fior di pelle.

Tratti di strade sono rimasti paralizzati per tre volte nelle ultime tre settimane: il pomeriggio del 22 settembre, una ruspa al lavoro per conto di un’impresa privata ha tranciato per errore un tubo dell’acqua creando un lago in piazza Duca d’Aosta, via Galvani, via Filzi e strade limitrofe, una zona trafficatissima tra la stazione Centrale e il Pirellone. Sabato scorso, altro guaio in viale Brianza all’angolo con via Venini per colpa di un guasto alle tubature. I tecnici del Servizio idrico sono riusciti a intervenire senza togliere l’acqua alle case attorno. Mentre lunedì intorno alle 2.30 è stato chiamato il pronto intervento acquedotto per una rottura di un tubo di grosse dimensioni in via Bartolomeo D’Alviano, zona Primaticcio. Un problema serio, tanto da provocare il cedimento del manto stradale.

Risultato: via chiusa. Per fortuna la stazione Bande Nere, della linea rossa del metrò, non ha subito conseguenze. E anche in questo caso la fornitura d’acqua non è mai stata interrotta per i residenti. Altri “fiumi urbani” sono spuntati dal nulla in primavera e in estate: il 28 maggio, via Adriano è stata inondata nel tratto a ridosso di piazza Costantino. Un tubo di ghisa dal diametro di 20 centimetri è scoppiato all’improvviso, allagando cantine e negozi. Il 10 luglio, altri allagamenti e disagi in via Lombroso sempre a causa di un tubo danneggiato. Il mese successivo è toccato a via Melchiorre Gioia, finita sott’acqua all’angolo con via De Marchi.