Volontari morti sull’A14, l’autista patteggia

Due anni e tre mesi al camionista che causò l’incidente fatale a Elisabetta Barbieri e Federico Tonin e il ferimento di due persone

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di Roberta Rampini

Ha patteggiato due anni e tre mesi Sebastien Marco Titta, 24 anni, di Recale (Lecce), il camionista che il 7 febbraio scorso causò l’incidente stradale sulla A14 costato la vita agli staffettisti Elisabetta Barbieri 62 anni di Rho e Federico Tonin, volontario 46enne di Arconate. Lo ha deciso il Tribunale di Pesaro. Il legale di Titta aveva chiesto una pena inferiore ai due anni per beneficiare della sospensione condizionale, ma il Gup Giacomo Gasparini e il pm titolare Giovanni Fabrizio Narbone hanno ritenuto troppo esigua la richiesta e al termine dell’udienza è arrivata la sentenza di condanna.

L’accusa nei suoi confronti era di omicidio stradale con l’aggravante di aver causato il decesso di più persone. Al camionista è stata comminata anche la sanzione accessoria della sospensione della patente di guida per due anni. Il tragico incidente stradale avvenuto all’altezza di Gradara (Pesaro) aveva provocato anche il ferimento di altri due volontari milanesi che viaggiavano a bordo del Fiat Ducato dell’associazione no profit di tutela ambientale “4Zampe nel Cuore”. Secondo quanto ricostruito dall’inchiesta, il camionista alle 4.55 (quindi in orario ancora notturno) stava percorrendo l’A14 alla guida di un autoarticolato con semirimorchio in direzione nord quando, "per colpa consistita in negligenza, imprudenza, imperizia e inosservanza di norme della circolazione stradale, ed in particolare dell’art. 141 comma 2 del Codice della Strada, avendo omesso di conservare il controllo del veicolo condotto e di essere in grado di compiere tutte le manovre necessarie in condizioni di sicurezza", aveva invaso la piazzola di sosta schiantandosi contro la parte posteriore del semirimorchio di un Tir in sosta. Aveva poi sbandato e impattato contro il new jersey centrale, finendo in posizione obliqua e ostruendo la viabilità su tutte le corsie di marcia. In quel momento stava arrivando il furgone dei 4 staffettisti, che trasportavano cani e gatti per alcune famiglie adottive di Milano. Nonostante il disperato tentativo di frenata si schiantò contro il Tir: Betty e Federico morirono sul colpo per i gravissimi traumi riportati.

La morte di Betty, molto conosciuta e amata, suscitò sgomento e dolore in città, tra le associazioni animaliste di tutto il Paese e le famiglie che avevano adottato cani.

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