MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Vivere nel più antico castello di Milano: “Era un rudere, ora è la nostra casa”

In via Macconago la fortezza dei coniugi Ferrario-Franzoni. Domenica 24 settembre apertura eccezionale per un tour in bici

Castello di Macconago
Castello di Macconago

Milano – Il re e la regina del castello più antico di Milano sono un ex professore di matematica e fisica dell’Istituto Allende e una impiegata in pensione dell’ufficio tecnico Enel, sposati da 43 anni: Franco Ferrario e Monica Franzoni. "A volte ci guardiamo negli occhi e ci chiediamo: riusciremmo mai a tornare a vivere in un condominio?". La risposta è no.

E non potrebbe essere altrimenti, guardando la loro dimora: il Castello di Macconago, antico borgo agricolo del Vigentino, a sud di Milano. La sua costruzione risalirebbe al 1330-1340, prima della nascita della rocca viscontea di Porta Giovia, tra il 1360 e il 1370, porzione di quello che sarebbe diventato il Castello Sforzesco. Il “fratello“ meno conosciuto domina la campagna attorno, a pochi passi dall’Istituto europeo di oncologia di via Ripamonti. Fortezza viscontea a pianta quadrata con torri di avvistamento e camminamenti merlati, si sviluppa su tre piani da 300 metri quadri ciascuno ed è circondato da un giardino da fiaba.

Castello di Macconago
Castello di Macconago

Tutto rimanda a un tempo lontano: gli stemmi sulla facciata, con l’aquila e l’edera (segno distintivo della nobile famiglia Pusterla, la prima proprietà), i camini sontuosi, i resti dei graffiti, il soffitto a cassettoni dell’atrio, le volte del salone che per anni, insieme al giardino, è stato il fulcro di eventi: riunioni aziendali, convegni, eventi di marchi internazionali, sfilate, cene e matrimoni. "Abbiamo ospitato – racconta la signora Franzoni – Umberto Veronesi, che qui accanto ha fondato lo Ieo, e il suo staff, oltre al medico e biologo Renato Dulbecco, insignito del premio Nobel per la medicina e ai sindaci Carlo Tognoli e Paolo Pillitteri. Tra i brand, Shiseido che qui ha presentato un suo profumo tingendo di rosso le sale e illuminando il castello con le fiamme. Ma anche la Disney, in occasione dell’uscita del film Aladdin, e una valanga di personaggi dello spettacolo. Per esempio Lory Del Santo che arrivò qui in elicottero".

Il castello è stato scelto anche da Berlusconi "per un evento Fininvest – continua Ferrario –. In quell’occasione annunciò l’acquisto di Gullit per il Milan. Un momento storico". Da sei anni però la dimora non è più aperta al pubblico. "Desideriamo la pace, anche se ogni settimana c’è qualcuno che citofona chiedendo di poter vedere il castello". Uno spazio immenso che marito e moglie condividono con i gatti trovatelli Dicio e Luna. "Ma abbiamo accolto anche piccioni, galline e volpi approdati qui dalla campagna".

Una stanza del castello di Macconago
Una stanza del castello di Macconago

Ridare vita al Castello è il coronamento di un sogno nato per caso: "Nel 1971 – racconta Ferrario – mia madre Vanda Gavana sbagliò strada mentre cercava Chiaravalle e si accorse di questo posto: un rudere. Lo abbiamo acquistato dalla famiglia Greppi-Cadorna e rimesso in sesto, rispettando tutti i vincoli. All’interno abbiamo reso gli spazi accoglienti, con le comodità di oggi". Domenica 24 settembre, eccezionalmente, le porte si riapriranno (visita riservata al gruppo ristretto d’iscritti) per il primo appuntamento di BorghInBici: una pedalata per scoprire i tesori degli ex Comuni annessi a Milano 100 anni fa. Promotori, l’associazione Antichi Borghi Milanesi e Milano Bicycle Coalition.

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