Milano, Vittorio Feltri si dimette dal Consiglio comunale: ho un cancro

Il giornalista aveva svelato la sua malattia facendo gli auguri a Fedez appena operato

Vittorio Feltri in Consiglio comunale

Vittorio Feltri in Consiglio comunale

"Mi sono dimesso da consigliere del Comune di Milano per motivi di salute, perché ho un cancro". Lo ha detto il giornalista Vittorio Feltri, eletto a Palazzo Marino tra le fila di Fratelli d'Italia, intervenendo alla trasmissione "La Zanzara" di Radio 24.  Il giornalista era stato eletto nelle file di Fratelli d'Italia alle scorse elezioni amministrative di ottobre. A prendere il posto di Vittorio  Feltri in Consiglio comunale sarà Enrico Marcora. Una curiosità, Vittorio Feltri era il politico più ricco in consiglio comunale in base all'ultima dichiarazione  dei redditi.

La malattia di Vittoria Feltri era nota da tempo. Era stato lo stesso giornalista a svelarla in un editoriale su Libero dedicato a Fedez, in occasione dell'operazione del cantante per un raro tumore al pancra:  "Caro Fedez, ho letto dei tuoi problemi di salute, ne sono dispiaciuto e spero si risolvano presto. Sei un giovane di talento, hai una bella famiglia e comprendo il tuo stato d'animo di fronte alla malattia. Tutti siamo preoccupati della integrità del nostro corpo e tentiamo di tenerlo in forma per vivere sereni" aveva scritto.  "Io ho 78 anni, non ho mai avuto disturbi. Ogni 24 mesi mi sottopongo ad esami di laboratorio - racconta Feltri - voglio controllare che tutto vada bene. I responsi sono sempre andati bene, polmoni perfetti nonostante fumi da secoli come una ciminiera, fegato in ordine benché trinchi qualche bicchiere, perfino il cervello - e il particolare è sorprendente - funziona a meraviglia. Ma l'ultima verifica con la tac, metodo di contrasto dalla testa ai piedi, mi ha riservato una sorpresa spiacevole. Referto: nodulo al petto, parte sinistra (la sinistra mi è sempre stata sulle palle). Per me la parola nodulo non significava niente. Non mi sono spaventato. Ma la mia chirurga, una bella ragazza, mi ha detto che bisognava approfondire. Va bene, approfondisci e non rompermi. Svolto l'accertamento con un ago, il medico, Paola Martinoni, emette la sentenza: cancro, bisogna intervenire col bisturi. Lei è una chirurga oltre che essere bona, e il primo di marzo mi trovo in sala operatoria, mezzo biotto, pieno di vergogna. Anestesia totale, quindi il risveglio. Nessun dolore. Mi riportano in camera sveglio ed entra nella stanza un cameriere che mi porge una coppa di champagne offerto dalla équipe medica".  "Uscito dalla clinica mi sono recato al giornale -aveva aggiunto  Feltri - sedendo alla scrivania dove mi trovo pure in questo momento che ti scrivo. E ho lavorato come sempre senza confidare niente a nessuno. Non ne ho sentito il bisogno. Invece ora dico chiaramente a te e a tutti che ho il cancro, perché mai dovrei dichiararlo a bassa voce, in fin dei conti la mia non è una malattia venerea. Caro Fedez uno come te non ha peli sulla lingua e ha il diritto di esprimere i suoi timori e le sue ambasce. Ti prego, non farti intimidire dal morbo col quale hai iniziato una battaglia che potrai vincere con l'aiuto di Sanculo".

"Non deprimerti, i malanni fanno parte della natura che è nostra nemica, dobbiamo batterla con la volontà, una risorsa personale che non abbisogna della pietà di chi ci guarda con commiserazione per prevalere sulla sventura. Non sono capace di consolarti, caro Fedez, però ti segnalo che io del mio tumore me ne sbatto i coglioni. Brutta frase, ma vera. Finché starò al mondo litigherò con chiunque, perfino col cancro. Dammi retta, non piangere, fai a pugni con la sfiga, avrai ragione tu".

Domenica Vittorio Feltri era intervenuto  alla Conferenza programmatica di Fdi, a Milano profetizzando: ''Possiamo stare tranquilli. Sono convinto che alle prossime elezioni politiche Giorgia Meloni continuerà ad essere il primo partito italiano...''. Lo ha detto

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