"Vita precaria. La pensione? 200 euro al mese"

"Vita precaria. La pensione? 200 euro al mese"

"Vita precaria. La pensione? 200 euro al mese"

Luca Garofoli, 41 anni, ha iniziato a lavorare nel 2004 come assistente bagnante, per poi diventare nel 2007 istruttore in corsi di nuoto e acqua fitness. La sua vita professionale si svolge nelle piscine e, come altre migliaia di lavoratori, attende l’entrata in vigore della legge.

Con quale contratto è inquadrato attualmente?

"Ho un contratto da collaboratore sportivo, che nel mio settore è l’inquadramento più diffuso. Un contratto che scade ogni volta che finisce la stagione, mentre nei periodi di stop non ho tutele. Bisogna considerare che nelle piscine si lavora bene da ottobre a maggio, la maggior parte dei corsi viene sospesa in concomitanza con la chiusura delle scuole".

Come giudica la riforma?

"Ci sono aspetti positivi e altri punti che mi lasciano perplesso. Ad esempio l’aspetto dei contributi che, per una parte, gravano sulle spalle dei lavoratori. Rischiamo di trovarci con uno stipendio più basso e con una pensione, fra trent’anni, di 200 euro al mese. Io sono già iscritto da anni a un fondo pensionistico privato, è l’unico modo per avere un minimo di tutele in questo settore. L’impostazione, poi, mi sembra troppo rigida per un settore che conta una vasta gamma di figure: da istruttori pagati 7-9 euro l’ora a chi prende compensi più alti".

Come reagiranno le imprese a questa novità?

"È difficile fare previsioni, e sono convinto che da luglio verrà concesso il tempo di adeguarsi prima di far scattare controlli e sanzioni. Alcune potrebbero essere tentate di prendere solo lavoratori a partita Iva, ridurre il monte ore o far ruotare il personale. Siamo nell’incertezza e anche fra i colleghi ci sono posizioni differenti".

A.G.

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