L'anziana violentata è tornata nel parco dell’orrore, le Gev: "Pronti a scortarla"

Erminio Capelloni, responsabile della vigilanza: organizzeremo un servizio apposito

Erminio Capelloni, responsabile delle Gev del Parco Nord

Erminio Capelloni, responsabile delle Gev del Parco Nord

Milano, 3 settembre 2017 - "Continuerò a camminare nel parco. Magari non alle 6, aspetterò che il cielo sia più chiaro. E, se nei giorni dopo la violenza non ho passeggiato, non è stato certo per paura. Semplicemente avevo altre cose da fare...". Lo ribadisce al Giorno la signora di 81 anni che martedì mattina al Parco Nord ha subìto una violenza sessuale dopo essere stata minacciata con un coltello puntato alla gola.

"Continuerò a fare ciò che ho sempre fatto, voglio reagire". E così ha fatto ieri: una passeggiata nel polmone verde del Parco Nord. Magari non i 5-6 chilometri che percorre quotidianamente, ma una camminata più breve soprattutto per dimostrare a se stessa di non essersi arresa al terrore. E il fatto che abbia già ripreso a fare quello che ha sempre fatto è una buona notizia per Erminio Capelloni, responsabile del Servizio di vigilanza ecologica volontaria del Parco Nord, da 27 anni in servizio. «Siamo ovviamente dispiaciuti per quello che le è accaduto, ma siamo contenti che la signora voglia continuare a sentire suo il parco che ama e che ha sempre frequentato». Così lancia una proposta: «Noi guardie ecologiche volontarie siamo disponibili ad accompagnarla nei prossimi giorni, quando lo riterrà opportuno. Se ama camminare nel parco, automaticamente ama anche il parco, e deve poter continuare a passeggiare in tutta sicurezza. Lei come tutte le altre persone».

Pensa in particolare alle donne e alle categorie più fragili, che possono diventare più facilmente vittime di criminali o prepotenti. E a tal proposito sottolinea: «La persona che ha commesso quell’atto è un essere ignobile. Ma mi dà l’idea di un folle solitario. Voglio rassicurare le persone: il parco è tranquillo e noi ci siamo». C’è una punta di amarezza «per l’immagine del parco che è emersa in questi giorni. Dopo aver appreso quanto accaduto ci siamo subito attivati per capire cosa fosse successo esattamente. In più ci siamo messi a disposizione dell’autorità giudiziaria». Ci tiene a sottolinearlo, lui, «cavaliere ufficiale» alla guida di 140 Guardie ecologiche volontarie impegnate a presidiare il parco accanto a polizia a cavallo e 25 postazioni di videosorveglianza in un’area gigantesca, che si estende su poco meno di 6 milioni di metri quadrati di terreni. «Non abbiamo orari precisi - spiega ancora Capelloni - ma possiamo organizzare servizi mirati e volentieri staremo accanto alla signora». Poi vuole spezzare una lancia a favore di tutte le Gev: «Siamo sempre attive, per tutelare le persone e l’ambiente, anche attraverso il censimento di anfibi e rettili e il monitoraggio di tutti gli animali. Teniamo gli occhi aperti. Basti dire che lo scorso luglio abbiamo sequestrato nel lago di Niguarda 100 metri di reti da pesca abusive alte un metro, liberando i pesci impigliati». 

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