Milano, 30 maggio 2025 – Spostare il carcere di San Vittore fuori dal centro? Il sindaco di Milano è possibilista. Giuseppe Sala, infatti, sarebbe favorevole a una valutazione sulla fattibilità dello spostamento di San Vittore, al centro di critiche per le sue condizioni interne. "Capisco che rispetto agli avvocati, rispetto ai tanti che fanno servizio di volontariato, è un carcere che averlo così vicino in città ha senso - ha detto entrando a un convegno sul tema della condizione carceraria a Milano, ‘La fine del sistema infinito, il sistema carcerario’ - rimane il fatto che però non si può pensare di andare avanti così a lungo con un carcere così sovraffollato, con dei servizi non dignitosi, al momento non abbiamo novità però".

Il vero problema delle carceri cittadine, ha ricordato, è appunto San Vittore "perché le altre carceri comunque alla fine funzionano, sono considerate anche delle ottime carceri nello scenario italiano". Però, ha aggiunto, il dibattito su San Vittore "va avanti da decenni, è chiaro che tutte le volte che si solleva si apre la discussione" ma, ha concluso, "molto spesso chi critica non ha visto San Vittore".
Attilio Fontana

"Ieri è stato presentato il rapporto di Antigone, ci dice che ogni due mesi aumenta di 300 il numero dei detenuti, quindi seguendo il vecchio schema ogni tre mesi bisognerebbe creare un nuovo carcere, che è evidentemente qualcosa di irrealizzabile. Dobbiamo uscire dagli schemi ordinari, bisogna entrare in un nuovo modo di considerare e farlo rispettando veramente la Costituzione, perché non dobbiamo dimenticarci che purtroppo i principi stabiliti nella Costituzione non vengono oggi rispettati appieno": lo ha detto il presidente della Regione Attilio Fontana, a margine del convegno. Fontana si è detto "convinto che da qui si debba partire con qualcosa di veramente diverso" e ha proposto il 'modello Lombardia'. "Il nostro modello, il modello Lombardia, proponiamo di far crescere dal basso, di mettere insieme gli imprenditori, l'università, le associazioni professionali, associazioni di categoria per vedere di costruire un'alternativa che sia veramente un'alternativa nuova", ha spiegato.
Ignazio La Russa
"In cima ai miei pensieri c'è la certezza della pena, chi sbaglia deve pagare, ma è altrettanto forte da parte mia il convincimento che chi deve pagare deve pagare in condizioni di assoluta civiltà e in condizione da far sperare che non ci ricaschi". Lo ha detto il presidente del Senato Ignazio La Russa.
La Russa ha sottolineato che "il convegno odierno punta soprattutto a questo, evitare le recidive, una materia da attenzionare con particolare forza". Il tema delle carceri, era stata la sua premessa, è un argomento "che io sento molto vicino". Il presidente del Senato ha sottolineato però di non avere "un potere decisionale su questo tema e, tengo a sottolinearlo, parlo da presidente del Senato, cioè a titolo personale" e che poi "tocca alle forze politiche, compresa quella a cui appartengo e sono iscritto cioè Fratelli d'Italia, fare le debite valutazioni".