Vino abbandona gli indugi: sì a Foggetta

Il leader dei Giovani Sestesi punta sul candidato del centrosinistra: "Daremo alla città una nuova identità"

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di Laura Lana

Come dai pronostico Paolo Vino ha scelto di apparentarsi con il centrosinistra di Michele Foggetta (38,43%), che cerca il ribaltone al ballottaggio di domenica. "La richiesta che abbiamo avanzato alle consultazione era di cambiare marcia e avere una visione diversa, perché se oggi alla guida della città c’è il centrodestra significa che qualcosa prima non ha funzionato - ha spiegato il leader dei Giovani Sestesi e della Lista popolare X Sesto -. Dobbiamo dare a Sesto una nuova identità. Domenica festeggeremo questa vittoria, non abbiamo dubbi". Vino porta in dote il 6,27%: con 1.833 voti l’imprenditore si è classificato al terzo posto, ben al di sotto di quel polo civico caponiano che nel 2017 prese oltre il 12%. "Su di lui abbiamo posto un veto, perché la sua proposta è incompatibile con la nostra", ha rivelato Michele Russo, segretario di FdI. Un matrimonio che non poteva nascere da ambo le parti quello tra il centrodestra e Vino. "Con quella parte non abbiamo niente in comune e abbiamo contestato tutte le sue scelte in 5 anni: dalle strisce blu alla svendita del patrimonio pubblico", l’eco del fondatore dei Giovani Sestesi, che si unisce così all’ampio schieramento che va dal Pd al Movimento 5Stelle, passando per Sinistra Italiana. "La coalizione si amplia ulteriormente. Abbiamo messo da parte le differenze che ci hanno visti divisi al primo turno, per valorizzare i tanti punti in comune, a partire da quello più grande che ci vede come valida alternativa a questi 5 anni di Giunta di destra – ha commentato Foggetta -. L’obiettivo è costruire la Sesto del futuro e la città del 2030, partendo dai valori antichi".

La sfida maggiore sarà vincere l’astensionismo, in una città che al primo turno ha visto votare appena il 49,11% (29.995) degli elettori, 1.235 in meno rispetto a 5 anni fa e 5.500 in meno rispetto alle Europee del 2019. "Ora dobbiamo costruire l’apparentamento con tutto quel 50% che ha deciso di non votare perché deluso", ha ammesso il candidato del centrosinistra che trova il sindaco uscente, Roberto Di Stefano, al 48,89% con 14.291 voti (3.058 in più di Foggetta che diventano 1.225 considerando l’apparentamento). Sesto Liberale e Democratica (Italia Viva e Azione) non solo non avrà un rappresentante in consiglio, ma ha scelto anche di non "esprimere preferenze tra i due candidati, le cui coalizioni sono influenzate da spinte ideologiche e populiste", ha spiegato la lista di Massimiliano Rosignoli, che aveva raggiunto appena 812 voti.

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