Tutto come da copione. Ieri mattina il prefetto Claudio Sgaraglia ha disposto il differimento dello sciopero proclamato dai sindacati della polizia locale Sulpl, Uil e Usb per l’intera giornata di domenica, in concomitanza con la Milano Marathon. E poco dopo il segretario del Sulpl Daniele Vincini ha annunciato il ricorso d’urgenza al Tar per opporsi allo spostamento dell’agitazione, ribadendo di aver già individuato una nuova data per la mobilitazione dei ghisa: lunedì 22 aprile, il giorno del derby della Madonnina a San Siro che potrebbe assegnare lo scudetto ai nerazzurri. Nel provvedimento di quattro pagine, reso inevitabile dal fallimento del tentativo di conciliazione tra rappresentanti dei lavoratori e Comune, il numero uno di corso Monforte ha ricordato che la gara podistica da 42,195 chilometri si svolgerà su un percorso cittadino con partenza (tra le 8.30 e le 9.30) e arrivo in piazza Duomo e vedrà la partecipazione di circa 28mila runner tra maratoneti (8mila) e staffettisti (altri 20mila). Di più: una nota inviata martedì da Palazzo Marino ha spiegato che il controllo dell’intero tracciato comporterà "il presidio di 161 intersezioni stradali, oltre ai blocchi necessari a monte delle stesse per deviare i flussi veicolari". Tradotto: "Le risorse necessarie di polizia locale per garantire i servizi sono di 443 agenti e 27 ufficiali", da considerare come unità aggiuntive rispetto a quelle già in strada "in un’ordinaria giornata domenicale".
Dal canto suo, la Questura ha sottolineato che il 7 aprile i servizi di vigilanza "dovranno essere ancor più rafforzati, specie in tutti quei luoghi particolarmente frequentati e affollati, divenuti nel contingente momento storico – in seguito all’attentato compiuto in Russia e rivendicato da terroristi di matrice islamica dell’Is – ancor più sensibili". Conclusione: "È essenziale la presenza del personale della polizia locale per garantire gli aspetti viabilistici a presidio della regolarità dello svolgimento degli eventi programmati". Nelle prossime ore, il differimento verrà esaminato dai giudici del Tribunale amministrativo, che ne valuterà la legittimità.
Intanto, il sindacato Csa ha deciso di interrompere il dialogo con il Comune, ripreso con Cgil e Cisl dopo la denuncia per condotta antisindacale e l’invito del giudice del lavoro a cercare un’intesa sulle modifiche al contratto decentrato. "Abbiamo presentato la nostra proposta – fa sapere il segretario provinciale Orfeo Mastantuono – ma non è arrivata alcuna convocazione da parte dell’amministrazione, che si è rivelata inaffidabile".