Milano-Mortara: vigilante pestato e rapinato in treno, branco ruba la pistola d’ordinanza

Abbiategrasso, nuovo episodio di violenza: quarantaquattro chilometri di paura

L’indagine sull’agguato avvenuto a bordo del treno è affidata ai carabinieri

L’indagine sull’agguato avvenuto a bordo del treno è affidata ai carabinieri

Milano, 18 novembre 2020 -  Un blitz fulmineo. In tre contro uno. Lui, guardia giurata in quel momento libera dal servizio, ha provato a difendere dall’assalto se stesso e la sua pistola d’ordinanza, ma alla fine è stato sopraffatto dal branco: i rapinatori, descritti come uomini di origine sudamericana, l’hanno picchiato e si sono impossessati dell’arma, una Glock 9x21, riuscendo a scappare prima dell’arrivo delle forze dell’ordine. Il raid è andato in scena qualche minuto prima della mezzanotte di ieri a bordo del treno regionale partito dalla stazione milanese di Porta Genova e diretto a Mortara: stando alle informazioni raccolte dal “Giorno“, l’agguato è andato in scena all’altezza della stazione di Abbiategrasso, a metà del tragitto del convoglio regionale; e proprio lì i tre malviventi sarebbero scesi per sparire nel nulla, armati.

Del caso si occupano i carabinieri della stazione di Abbiategrasso, ai quali il vigilante di 44 anni ha presentato denuncia, anche se è probabile che l’indagine passi alla Polfer, perché tutto è accaduto a bordo treno. La vittima, che per fortuna ha riportato solo ferite superficiali e non ha avuto bisogno di cure , ha riferito ai militari di essere stato aggredito all’improvviso, picchiato con calci e pugni e derubato della pistola. Con ogni probabilità, i tre hanno visto la guardia giurata sul treno, quasi deserto a quell’ora e hanno atteso il momento buono per accerchiarlo, puntando con decisione alla Glock. Ora è caccia ai banditi: le indagini puntano innanzitutto a capire dove siano saliti, così da setacciare le immagini di eventuali telecamere di videosorveglianza per risalire alle loro identità. Le prime ricerche si sono concentrate nella zona di Abbiategrasso, ma, stando a quanto risulta, non hanno ancora dato esito.

Il raid sulla Milano Porta Genova-Mortara conferma quanto già si era detto in passato sulla pericolosità di quella tratta, in particolare nelle ore notturne. Già nel giugno 2015, dopo il blitz a colpi di machete che quasi costò un braccio al capotreno Carlo Di Napoli sul regionale Rho-Rogoredo, la linea era stata inserita dai sindacati nell’elenco delle meno sicure, insieme alla Varese-Rho, ai segmenti Seregno-Milano e Seregno-Saronno della linea che porta a Chiasso, alla Segrate-Treviglio e alla direttrice Milano-Brescia-Bergamo. Tre anni dopo, nell’ottobre 2018, la Milano Porta Genova-Mortara rientrò nella lista che il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, consegnò all’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini per chiedere una maggiore presenza di forze dell’ordine, all’indomani di un vertice in Prefettura convocato per parlare di sicurezza sui treni: il tratto ferroviario fu segnato in rosso insieme alla S9 Saranno Albairate, alla S7 Milano-Monza-Molteno-Lecco, alla Bergamo-Treviglio e alla Milano-Carnate-Lecco. Ora l’aggressione al vigilante riaccende i riflettori su quei 44 chilometri ad alto rischio.  

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