Bellinzago Lombardo – L'area off limits per motivi di sicurezza, un'autogru dal braccio estensibile di 40 metri, le imprese di Cap al lavoro, demolizione, "aerea" e spettacolare, per la storica torre dell'acqua di Bellinzago Lombardo, nel Milanese. Il manufatto, alto circa 35 metri, era in disuso ormai da molti anni, e il suo destino era scritto da tempo: analisi e indagini a cura del Consorzio dell'acqua potabile avevano certificato da un pezzo "la vetustà e il deterioramento strutturale della torre, la demolizione la soluzione migliore. Per la regolazione della portata e della pressione dell'acqua in rete sono presenti ormai sul mercato metodologie più efficienti ed efficaci".

L'iter per arrivare al cantiere estivo e al "giorno dell'addio" è stato lungo, già in primavera erano state predisposte le misure tecniche e di sicurezza. Prima fra tutte la chiusura del tratto di strada su cui la torre si affaccia, e di una porzione del giardino delle scuole, che si trova esattamente adiacente. Nel primo pomeriggio l'aggancio e la rimozione della sommità della struttura, la fase maggiormente spettacolare. Poi, con macchinari da taglio a lama diamantata, la rimozione del resto della torre (tecnicamente lo "svaro"). Per le porzioni dell'edificio, man mano, la deposizione a terra e poi la frantumazione.

Ad assistere alle operazioni, con molti curiosi, anche il sindaco Michele Avola. "Un pò di dispiacere sicuramente c'è – dice –. Basti dire che questa torre era riprodotta anche nel logo della lista civica con cui mi sono presentato alle elezioni. Faceva parte del paesaggio". Altre soluzioni, improponibili, per ragioni tecniche ed economiche. "Ci siamo confrontati anche sull'opzione di un restauro conservativo, ma avrebbe avuto costi esorbitanti". La stessa sorte della torre bellinzaghese è toccata, negli anni scorsi, ad altre strutture 'gemelle' della zona. Fra le altre, quella di Gorgonzola, in un quartiere residenziale, demolita tre anni fa.