L'inferno di via Bolla: "Coltello e cacciaviti per difendermi. Di notte non dormo più..."

Barbara, vedova, aggredita e insultata. Intanto gli investigatori stanno identificando i responsabili della rissa

Trovate questo articolo all'interno della newsletter "Buongiorno Milano". Ogni giorno alle ore 7, dal lunedì al venerdì, gli iscritti alla community del «Giorno» riceveranno una newsletter dedicata alla città di Milano. Per la prima volta i lettori potranno scegliere un prodotto completo, che offre un’informazione dettagliata, arricchita da tanti contenuti personalizzati: oltre alle notizie locali, una guida sempre aggiornata per vivere in maniera nuova la propria città, consigli di lettura e molto altro. www.ilgiorno.it/buongiornomilano

Milano - Non bastava il calcio in pancia. L’hanno tempestata di messaggi di morte urlando da dietro la sua porta. Non riesce più a chiudere occhio Barbara, l’italiana che è rimasta colpita durante la maxi-rissa scoppiata venerdì sera nel cortile dei caseggiati Aler di via Bolla. Il terrore ce l’ha ancora addosso: "Ho sul tavolo un coltello, due cacciaviti e il mattarello per difendermi se tentano un’intrusione. Non ho ancora messo piede fuori di casa, neppure per la denuncia: mi hanno detto che se scendo mi sparano" spiega la 44enne, raggiunta ieri al telefono. La donna, nata a Milano, abita nella stecca più problematica (fra il civico 38 e 42) dove su 156 appartamenti l’80% è abusivo. Anche lei è irregolare dal 2010, al primo piano del civico 42 di via Bolla, "ma per necessità, dopo aver cercato invano di ottenere una casa popolare con un marito invalido dopo un’emorragia cerebrale". Il suo uomo è scomparso a novembre, ad aprile ha perso la madre e da allora vive con un cane e due gatti. Nel suo stabile con 50 alloggi ci sono solo altri 4 italiani, poi rom romeni e maghrebini. "Ma il problema sono i rom bosniaci del civico 40", ripete. In quel crogiolo di nazionalità che non si integrano tra i palazzacci di via Bolla. Sono arrivati un mese fa e, secondo la testimonianza di diversi inquilini, i rom dalla Bosnia hanno innalzato alle stelle una tensione già palpabile. "Con i bosniaci la convivenza è impossibile, sono rissosi e se dici loro qualcosa ti mandano contro i bambini che ti sputano addosso" dice un anziano del civico 36. "Di notte sentiamo auto sfrecciare, musica a palla, liti. Qualche settimana fa dal terzo piano di via Bolla hanno gettato le reti di un letto" spiega una donna dallo stabile dirimpettaio di via Appennini, gestito da MM.

La tensione fra italiani e bosniaci era già nell’aria. Venerdì attorno alle 21.30 è scoppiata la scintilla dopo l’ennesimo sgommare di auto: a fronteggiarsi una sessantina di abitanti con bastoni, mazze e bombe carta. Nel parapiglia sono rimasti coinvolti anche un bambino di 2 anni e un adolescente di 17 anni rom, finiti all’ospedale San Carlo con ferite lievi. Barbara si è beccata un calcio allo stomaco da una bosniaca. La ruggine con questa donna durava da un mese "perché aveva saputo che avevo chiamato la polizia, denunciando un uomo della sua famiglia che stava picchiando la moglie in pubblico" spiega. Venerdì sono dovuti intervenire gli agenti in assetto anti-sommossa per fermare i disordini. Sabato sera qualcuno ha dato fuoco ad una Opel: la carcassa carbonizzata era ancora lì, ieri. Intorno un mare di rifiuti sparsi ovunque, come se fosse passato un tornado di spazzatura, tra assi di mobili, cassettiere divelte, una chitarra dilaniata e un sacco di materassi. Aler ha in progetto la riqualificazione degli stabili di via Bolla ma per portarla a termine deve spostare tutti gli inquilini, inclusi gli abusivi. L’ultima ipotesi di Regione Lombardia, per la stecca fra i civici 38 e 42, è lasciare solo i muri perimetrali e demolire gli interni. I trasferimenti dei residenti regolari in alloggi alternativi (molti nella stecca confinante) sono quasi completati. "Qua si sente dire che quando sgombereranno gli abusivi, c’è chi sia pronto a fare saltare tutto per ripicca" afferma più di un inquilino. Un’ombra pesante sul futuro.

 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro