Via al punto accoglienza in stazione Centrale

Nei locali del sottopasso Mortirolo i profughi possono registrare le loro generalità, fare un tampone e essere assistiti per i ricongiungimenti

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di Giambattista Anastasio

Il sistema di accoglienza dei profughi può ora contare su un centro di prima accoglienza nel quale saranno svolte le attività propedeutiche all’inserimento sociale e abitativo di quanti fuggono dalla violenza dell’invasione russa dell’Ucraina. Si tratta del punto di accoglienza inaugurato ieri nei locali del sottopasso Mortirolo, nelle immediate vicinanze della stazione Centrale. Qui i profughi potranno dichiarare e far registrare le proprie generalità, usufruire di servizi di prima necessità e saranno sottoposti ad un tampone per accertarne la negatività al Covid. In caso di positività sarà l’Agenzia di Tutela della Salute ad individuare luogo e percorso per la quarantena. Tre passaggi indispensabili, quelli appena riferiti, perché possano proseguire e organizzare la loro permanenza a Milano e in Lombardia. Il quarto step – quello della vaccinazione – sarà invece assolto nei centri ad hoc. Nell’hub della stazione i profughi riceveranno, infine, le informazioni e l’assistenza utili all’eventuale ricongiungimento con parenti già residenti in città e in regione oppure saranno messi al corrente dei posti letto a loro destinati nelle strutture individuate da Comune e Regione. La più vicina è quella in via Stella, con 50 posti, gestita da Fondazione Progetto Arca.

I locali nel sottopasso sono di proprietà di Grandi Stazioni, società del Gruppo Ferrovie dello Stato, che li ha concessi in comodato gratuito, le spese di gestione, stimate in almeno 40mila euro, sono anticipate e coperte dalla Regione, mentre a gestire l’hub sono proprio la Fondazione Progetto Arca e la Protezione civile comunale. "Ci siamo organizzati con i nostri operatori e volontari per essere presenti, da subito e ogni giorno, per fornire un primo aiuto concreto ai profughi che arriveranno e avranno bisogno di un luogo sicuro dove trovare un pasto completo e caldo, un momento di privacy da dedicare all’igiene personale grazie alle docce e ai kit igienico sanitari che distribuiremo insieme agli abiti nuovi – spiega Alberto Sinigaglia, presidente di Fondazione Progetto Arca –. E poi ancora abbiamo allestito uno spazio protetto dove far giocare i bambini e un desk per fornire informazioni utili grazie ai mediatori culturali di lingua ucraina. È previsto anche l’intervento di uno psicologo". Presenti all’inaugurazione del punto accoglienza la vicepresidente della Regione Lombardia, Letizia Moratti, gli assessori regionali Pietro Foroni (Territorio e Protezione civile) e Claudia Terzi (Infrastrutture e Mobilità), gli assessori comunali Lamberto Bertolè (Welfare) e Marco Granelli (Sicurezza), il vicario del Prefetto di Milano, Domenico Manno. "Il punto di primo intervento – ha fatto sapere Moratti – sarà gestito per il lato medico dall’Asst Fatebenefratelli, in collaborazione con l’Esercito Italiano". "Abbiamo fortemente chiesto questo spazio perché per noi era strategico avere un posto vicino alla stazione Centrale, che sta diventando luogo di arrivo – ha spiegato, invece, Bertolè –: ci sembrava importante avere un luogo per dare spazio alle persone dove sostare qualche ora in attesa di una sistemazione più stabile". Per Manno è importante che le famiglie che accolgono i profughi siano supportate economicamente.

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