ANDREA GIANNI
Cronaca

Vespe-clone a Linate, i falsari puntano sull’elettrico

Quattro moto cinesi con sidecar sotto sequestro, punta dell’iceberg di un fenomeno in aumento. L’epicentro nazionale? L’hub di Busto Arsizio

Vespe-clone a Linate, i falsari puntano sull’elettrico

Milano - L’ultimo sequestro è avvenuto all’aeroporto di Linate, dove la Procura di Milano e il personale dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli in servizio nello scalo alle porte di Milano hanno bloccato la messa in commercio di quattro moto elettriche fabbricate in Cina che imitavano il design della Vespa tradizionale, con tanto di sidecar. La Piaggio ha presentato istanza di tutela, per proteggere dai “tarocchi“ un’icona dello stile italiano. È la punta dell’iceberg di un fenomeno che sta facendo registrare numeri in costante aumento. I sequestri di "autoveicoli, ciclomotori, loro parti e accessori" nel 2021 sono cresciuti del 20% rispetto al 2019 e del 190% rispetto al 2020, secondo i dati presentati ieri dall’Agenzia delle Dogane. E nel primo trimestre del 2022 si registrato un fenomeno inedito: il 76% dei sequestri sul totale nazionale si è concentrato a Busto Arsizio, snodo della logistica del Nord Italia divenuto al centro delle rotte dei trafficanti del falso che si sono gettati anche nel business della mobilità elettrica.

«Il settore dove maggiormente si riscontra contraffazione, in generale, è quello dell’abbigliamento ma non credo che rientri tra i più pericolosi – ha spiegato il procuratore aggiunto di Milano Eugenio Fusco – mentre il sequestro di questi motocicli riguarda un settore particolarmente delicato. Questi sono mezzi che circolano o meglio che potrebbero circolare – prosegue – e la circolazione di un veicolo che è il clone di quello prodotto dalla ditta che ha tutti i brevetti presenta dei rischi sia per chi lo guida sia per le persone che circolano sulle strade". L’Agenzia delle Dogane ha mappato anche le rotte dei trafficanti di veicoli contraffatti. Nel 2021 l’87% dei pezzi proveniva dalla Cina, mentre nei primi tre mesi del 2022 la quota si è ridotta al 24%. La Turchia ha conquistato il triste primato, con il 76%. L’anno scorso l’Agenzia delle Dogane ha sequestrato in generale circa 6,3 milioni di pezzi contraffatti in diversi settori con un incremento del 77% rispetto al 2019. La tipologia di prodotti maggiormente contraffatta nel 2021 riguarda il settore "abbigliamento e accessori" (con una percentuale sul totale di circa il 13%) seguito dal settore "calzature" (con una percentuale sul totale di circa il 5%). Auto e moto rappresentano ancora una nicchia, pari allo 0,5% dei prodotti contraffatti, ma dal valore ingente e soprattutto dall’elevata pericolosità legata al rischio di incidenti stradali. "Il fenomeno della contraffazione causa grosse perdite economiche allo stato italiano e mette in pericolo la salute dei cittadini", ha sottolineato il direttore dell’Agenzia, Marcello Minenna.

Gli italiani, però, non sembrano esserne consapevoli. Da un’indagine realizzata dall’istituto, infatti, emerge che la contraffazione è considerata un "peccato veniale". Alla domanda se acquisterebbe merce di dubbia provenienza ma del tutto identica all’originale e a un buon prezzo il 70% degli intervistati risponde di sì. La diffusione dei falsi li rende anche "familiari", con la quasi totalità degli intervistati a cui è capitato di sentirsi offrire un prodotto contraffatto: il 68% almeno un capo di abbigliamento falso, il 48% prodotti elettronici, il 42% giocattoli, più basso il dato relativo a farmaci e cosmetici (26%) e sigarette tabacchi (24%).