BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Vaprio in mostra alla Bit. Da Leonardo a Nannarella tutti i gioielli della valle

A Villa Melzi d’Eril il genio di Vinci visse per sei anni a inizio Cinquecento. Il paesaggio potrebbe aver fatto da sfondo a Gioconda e Vergine delle Rocce.

Vaprio in mostra alla Bit. Da Leonardo a Nannarella tutti i gioielli della valle

Vaprio in mostra alla Bit. Da Leonardo a Nannarella tutti i gioielli della valle

Spot alla Bit per Vaprio, la valle di Leonardo in mostra alla Borsa del Turismo a Milano con la Pro loco nello stand Unpli. Dai celebri palazzi ad Anna Magnani, alla Galleria interattiva che permette di passeggiare accanto all’uomo simbolo del Rinascimento: tutte le attrazioni del borgo amato dal grande Genio vinciano sono finite sotto gli occhi di migliaia di visitatori nella vetrina dell’Unione nazionale delle pro loco. A partire dal paesaggio mozzafiato, lo stesso che secondo la critica fa da sfondo alla Gioconda e alla Vergine delle Rocce.

Una cartolina identica da più di cinque secoli, quando la natura di casa finì nei dipinti più famosi della storia. "Un vanto che possiamo mettere a disposizione di tutti grazie ai nostri volontari – dice Anna Venturini, assessora alla Cultura –. Senza di loro l’offerta turistica non esisterebbe. L’ultimo frutto è la trasferta milanese: due giorni sotto gli occhi di tutta quella gente. Una chance preziosa per l’intera area". E quando i curiosi della Bit raggiungeranno l’Adda e dintorni – ogni anno le bellezze della zona attirano già 30mila visitatori – ritroveranno le donne e gli uomini della Pro loco "nei panni di guide per accompagnarli alla scoperta dei nostri tesori". Villa Melzi d’Eril, la dimora dell’erede Leonardo, dove il maestro visse per sei anni a inizio Cinquecento.

Con un salto in avanti si può anche scoprire un pezzo di storia del cinema sulle orme di Nannarella, pure Anna Magnani abitò qui negli anni Trenta, a Villa Pizzagalli, residenza di famiglia del primo marito della diva di Roma città aperta, il regista dei “telefoni bianchi“ Goffredo Alessandrini. E poi ancora indietro: alla casa del Custode delle acque c’è il museo leonardesco con un migliaio di copie del Codice Atlantico, la sala con la vasca dove vengono riprodotti i suoi studi sul moto delle acque e quella dove su grandi schermi si può passeggiare al suo fianco nei luoghi simbolo del borgo. Incastonato in un territorio ricco di storia, basta allargare lo sguardo per costruirsi un itinerario unico nel suo genere fra vestigia celtiche, longobarde e romane, opere idrauliche della bonifica benedettina, castelli medievali, chiese, dipinti e affreschi, filatoi e opifici cotonieri di inizio secolo, e infine il vicino villaggio operaio di Crespi, gioiello Unesco.