GIULIA BONEZZI
Cronaca

Il vaccino agli over 80 arriva un mese prima

Vaccinazione anti-Covid al Pat

Vaccinazione anti-Covid al Pat

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Milano, 3 febbraio 2021 - Il colpo di scena, anticipato a Sky Tg24 dal responsabile lombardo della campagna anti Covid Giacomo Lucchini (che da ieri si coordina col coordinatore neoingaggiato dalla Regione, Guido Bertolaso), arriva durante il consiglio regionale, per bocca della vicepresidente al Welfare Letizia Moratti: la vaccinazione dei 700mila ultraottantenni lombardi partirà il 24 febbraio, con un mese d’anticipo rispetto al cronoprogramma dettagliato dalla stessa assessora una settimana fa davanti alla Commissione Sanità del Pirellone.

Quel che è cambiato, nel frattempo, è che il commissario nazionale Domenico Arcuri ha aggiornato il piano delle consegne, per una volta in meglio: questo mese la Lombardia avrà 675.952 dosi di antiCovid, di cui 378mila di Pfizer che inizia a recuperare i ritardi (84mila dosi questa settimana, 85mila la prossima, ma le ultime due tranche saranno da 104mila e 105mila razioni), altre 115mila di Moderna (11mila in settimana, il doppio la prossima e 82mila tra il 22 e il 28 febbraio) e arriverà anche AstraZeneca, fresco d’approvazione dell’Ema, in 71.904 dosi la prossima settimana e 111.048 la successiva. Questo, spiega Moratti, "ci consente di procedere non più in sequenza ma in parallelo" con le varie fasi: la 1-bis (cioè l’aggiunta, ai primi 340mila tra sanitari al servizio della sanità pubblica e Rsa, di una serie di categorie che spaziano dai liberi professionisti come dentisti e farmacisti ai medici militari alle residenze per disabili e psichiatriche) e i prioritari della fase 2, tra over 80 e destinatari di AstraZeneca, che l’ultimo chiarimento dell’Aifa ieri sera ha ricondotto alla fascia 18-55 in salute. "Entro una settimana saranno forniti i dettagli delle procedure di adesione e prenotazione - ha annunciato Moratti -, entro due l’accesso a un portale dedicato" per le categorie via via interessate, fino alla "fase massiva" della campagna che riguarderà 6,6 milioni di lombardi.

Il piano vaccinale, arrivato a 305.814 dosi iniettate e 68.521 vaccinazioni completate il 31 gennaio, è in continua evoluzione, sottolinea Moratti, e insiste nella richiesta a Governo e Parlamento di definire "in maniera chiara le categorie prioritarie perché non ci siano differenze tra le regioni". La Lombardia nell’attesa ha definito quelli che ritiene i target per la fase 2: oltre agli over 80 (dei quali 620mila sono anche pazienti cronici), con priorità al sottoinsieme "di persone con diverse malattie e immunodeficienze al quale è riconducibile gran parte dei decessi e della pressione sugli ospedali", i primi papabili per il vaccino AstraZeneca. E cioè gli insegnanti a partire da quelli con obbligo di presenza (dal nido alla prima media, esclusi dalla Dad anche in zona rossa), le forze dell’ordine, i lavoratori del trasporto pubblico locale e anche gli "addetti alla giustizia", evidentemente considerati particolarmente a rischio. Il neocommissario alla campagna lombarda Guido Bertolaso, comunque, ritiene fattibile vaccinare dieci milioni di lombardi entro le prime settimane dell’estate, a condizione "che ci arrivino i vaccini" dei quali, confida, "saremo inondati da aprile".

Resta da definire la collocazione in scaletta di due milioni di lombardi tra 60 e 79 anni, un’altra delle categorie più colpite dal virus: "Dipende molto dalle consegne - ha spiegato l’assessore -, abbiamo bisogno di capire in maniera più precisa quelle che sono ancora sulla carta. Abbiamo chiesto al Governo di avere una visione a medio termine, ma è difficile perché i contratti li ha fatti la Commissione Europea". Discorso simile per i malati cronici under 80: "Stiamo verificando perché ci sono livelli diversi di gravità, e vanno definiti i luoghi in cui vaccinare". Quanto al personale, la Lombardia ha un accordo coi medici di base, la promessa di 650 vaccinatori via call commissariale questo mese e in tutto 2.500 "entro i mesi estivi", cui vorrebbe aggiungere 2.500 specializzandi del primo e secondo anno appesi a un emendamento a Roma che consentirebbe d’ingaggiarli per alcuni mesi sospendendone il percorso formativo. Quanto ai vaccini, tramonta il sogno d’una produzione autoctona in conto terzi: Farmindustria e Assolombarda hanno assicurato alla Moratti che le pharma lombarde non potrebbero riconvertirsi in tempi utili, e anche il commissario Arcuri la pensa così.

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