Vaccini in fiere e palestre fino a 16mila dosi al giorno

I maxispazi per la "campagna di massa" nel piano presentato al Pirellone. Intanto la Moratti chiede lumi su Sputnik. Ed è già polemica per i volontari

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L’arrivo di AstraZeneca da lunedì ha imposto in tutta Italia di rivedere il piano antiCovid in ragione del “tetto“ di somministrazione a 55 anni, anticipando la vaccinazione di alcune categorie dei servizi essenziali (come insegnanti e forze dell’ordine). Ieri, durante la videoconferenza Stato-Regioni, la vicepresidente lombarda al Welfare Letizia Moratti ha chiesto lumi sulle intenzioni del Governo nei confronti del russo Sputnik (ancora in attesa di approvazione dell’Ema), e sulla possibilità di allungare l’intervallo tra le due dosi di Pfizer. Tutte le Regioni hanno chiesto che Pfizer e Moderna siano distribuiti non più in base alla popolazione generale, ma a quella target cui sarà destinato per prima nella fase 2: gli ultraottantenni che in Lombardia sono 700mila e si prevede di iniziare a vaccinare dal 24 febbraio. In parallelo alla fase 1-bis, che parte mercoledì per 107.425 tra liberi professionisti sanitari e altre categorie “accodate“ alla prima tranche (servizio sanitario pubblico e Rsa), arrivata ieri sera a 344.081 dosi iniettate. Su Facebook il governatore Attilio Fontana conferma i tempi promessi dal neocommissario Guido Bertolaso: la campagna per 10 milioni di lombardi può esser completata entro giugno, "se arriveranno i vaccini".

Il piano presentato martedì in Consiglio regionale individua, per la vaccinazione "di massa", quattro tipi di strutture da cercare con l’aiuto dei sindaci: molto grandi, tipo fiere, dove si stima che con 216 medici, 236 operatori sanitari e 150 amministrativi si possano iniettare 16.500 vaccini al giorno; grandi tipo i palazzetti (120 medici, 130 operatori e 110 amministrativi per novemila iniezionidie); medi (come auditorium e teatri, per vaccinare 5.500 persone al giorno con 72 medici, 78 operatori e 70 impiegati) e infine “piccoli” come le palestre, dove iniettare con 13 medici, 14 vaccinatori e 10 infermieri 800 dosi al giorno.

La prova tecnica è stata condotta in un weekend di metà gennaio, somministrando lo Pfizer a più di 2.500 volontari dell’emergenza-urgenza all’ospedale in Fiera con 13 medici per l’anamnesi, 26 operatori sanitari a diluire e iniettare, 15 amministrativi per le procedure oltre a 30 addetti all’accoglienza, e raggiungendo un ritmo di 125 dosi complessive all’ora somministrate da due unità in parallelo. Bertolaso ha assicurato che "stiamo preparando scenari sia con meno personale che con meno forniture, la cosa che più mi preoccupa". Quanto al personale, ieri Moratti è tornata a insistere col Governo perché adegui le norme che consentirebbero di impiegare 2.500 specializzandi lombardi del primo e secondo anno come vaccinatori accanto ai 2.500 promessi "entro i mesi estivi" dalla call del commissario Domenico Arcuri. Bertolaso conta anche sui volontari, per i quali le Ats lombarde avevano già aperto un avviso pubblico. Generando una sollevazione di Ordini e sindacati degli infermieri, cui le Ats hanno risposto che il bando segue a "numerose richieste di medici e infermieri, anche in pensione", per "partecipare da volontari" alla "più grande vaccinazione di massa" mai vista in Italia; e che riceveranno formazione, copertura assicurativa e rimborso spese. Giulia Bonezzi

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