Il sindaco: venerdì vaccini in Duomo. Ma in Regione è polemica sulle dosi / VIDEO

Rozza (Pd): "Ats comunica che sono esaurite". La replica: "Falso, 235mila appena distribuite ai dottori"

La tensostruttura per i vaccini in piazza Duomo

La tensostruttura per i vaccini in piazza Duomo

Milano, 19 novembre 2020 - La protezione civile del Comune gonfia i tendoni in piazza Duomo; il sindaco Beppe Sala posta la foto su Facebook spiegando che lì le vaccinazioni antinfluenzali agli over 65 dell’Asst Nord Milano partiranno venerdì (domani) e allega i contatti per prenotare; la sua vice Anna Scavuzzo spiega che «si punta a vaccinare 700 persone alla settimana dal lunedì al sabato, dalle 10 alle 16, e la domenica dalle 10 alle 13», e ricorda l’altra location comunale della Cattedrale della Fabbrica del Vapore, dove l’Asst Fatebenefratelli vaccina incinte e bambini; l’assessore regionale Stefano Bolognini, della Lega, visita l’ambulatorio di Calvairate, 1.307 vaccinati dal 9 novembre, uno dei quattro aperti in immobili dell’Aler a Milano.

L’entusiasmo bipartisan per la campagna antinfluenzale non contagia la consigliera regionale del Pd Carmela Rozza, che torna all’attacco: «L’Ats di Milano ha comunicato con una nota ai medici di medicina generale che “al momento attuale tutta la filiera distributiva del vaccino antinfluenzale per Ats Milano presenta disponibilità ridottissime di vaccino over 65, e non presenta altre disponibilità di altri vaccini antinfluenzali o pneumococcici. Non è stato comunicato al momento quando vi potranno essere ulteriori rifornimenti”», riferisce, e commenta: «La farsa è diventata tragedia, i cittadini non sanno a che santo votarsi, i medici non hanno le dosi per le categorie più fragili e devono passare il tempo a comunicarlo ai pazienti. Fontana e Gallera stanno lasciando centinaia di migliaia di anziani senza vaccino».

Le arriva una smentita dall’Ats Metropolitana: che «in Ats non sarebbero più disponibili vaccini non corrisponde al vero. Proprio in questi giorni sono stati distribuiti ai medici di medicina generale dell’Ats oltre 235mila vaccini» per «i propri assistiti over 65. La “nota” menzionata», «inviata dopo l’avvio della distribuzione, è un’indicazione a usare i vaccini consegnati e in consegna senza ulteriori richieste, dato che la rete distributiva non ha, attualmente, ulteriori disponibilità, che sono previste nelle prossime settimane. I medici, che hanno vaccinato oltre 125mila cittadini, possono continuare la campagna per i pazienti over 65». «Si ritiene grave - conclude la nota dell’Ats - divulgare documenti tecnici senza comprenderne il significato e allo scopo di procurare allarme». Rozza ribatte: «Al 18 novembre, a fronte di almeno 3 milioni di cittadini da vaccinare, ci si vanta che ne siano stati vaccinati 125 mila?»

A quanto risulta al Giorno, i cittadini dei quali è stata registrata l’avvenuta vaccinazione gratuita sono circa 161mila nella sola Ats Metropolitana (Milano e Lodi), di cui 125mila vaccinati dai medici di base, che dopo le prime 100 dosi ne hanno ricevute altre 120/130 a testa e secondo i calcoli dell’Ats ne hanno circa 280 mila complessive da inoculare tra l’avanzo e il nuovo. Ma il pressing dei pazienti ha spinto molti di loro a chiederne subito altre. Un problema che ha avuto persino l’Emilia Romagna, lodata come «virtuosa» dal consigliere ministeriale Walter Ricciardi, che ha ammesso difficoltà di consegna del fornitore alla base di qualche ritardo nel riapprovvigionare i medici di base, che il 5 novembre avevano esaurito la prima tranche ricevuta (pari al 75% dei vaccini fatti l’anno scorso). 

«Che la situazione sia critica non lo nascondiamo - ragiona il direttore dell’Ats Walter Bergamaschi -: abbiamo una disponibilità di dosi superiore all’anno scorso ma sicuramente inferiore a una domanda che è esplosa, a fronte di una produzione mondiale di antinfluenzale che non poteva essere aumentata più di tanto. È una situazione generale di difficoltà di reperimento e ritardi nelle consegne che non riguarda solo la nostra regione, ma è grave che si faccia speculazione politica sulla base di una comunicazione di servizio, perché questo non fa che disorientare i cittadini».  

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