Urbanistica nel mirino: "Tutelateci dalle inchieste"

Convocato un incontro Comune-sindacati: ora gli uffici sono paralizzati. Dalla Torre Milano a Park Towers, le direttive sotto esame e i presunti abusi .

Urbanistica nel mirino: "Tutelateci dalle inchieste"

Urbanistica nel mirino: "Tutelateci dalle inchieste"

di Andrea Gianni

MILANO

Un incontro fra i sindacati e il Comune, dopo la serie di indagini su presunti abusi edilizi legati a interventi urbanistici che stanno scuotendo gli uffici di Palazzo Marino, dovrebbe tenersi a meno di imprevisti giovedì 15 gennaio. Nodi da sciogliere e chiarimenti necessari, in un clima di preoccupazione fra i dipendenti. "Chiediamo tutele per i lavoratori – spiega Giovanni Molisse, segretario della Fp Cgil Comune di Milano – che sono preoccupati e hanno paura di sbagliare nel loro lavoro quotidiano. Per il futuro le direttive dovranno essere più precise e tutelanti, mentre per il presente il Comune non deve abbandonare chi è coinvolto nelle indagini e fornire l’assistenza legale necessaria. Gli uffici stanno rischiando la paralisi". Interventi sindacali dopo l’iniziativa spontanea di 114 funzionari e dipendenti dell’Urbanistica, che nei giorni scorsi avevano scritto al sindaco Sala e all’assessore Tancredi: minacciano di bloccare le pratiche, chiedono di essere trasferiti perché non si sentono garantiti e denunciano "assenza di tutele e di supporto morale e legale da parte dell’amministrazione". Un terremoto innescato dalla indagini della Gdf, coordinate dai pm Marina Petruzzella, Paolo Filippini e Mauro Clerici, che stanno alzando il velo su presunti abusi legati a progetti che stanno trasformando quartieri di Milano. Piazza Aspromonte, la Torre Milano in via Stresa 22, la demolizione della palazzina liberty in via Crema.

Il progetto Park Towers in via Crescenzago 105, sul quale la Procura ha chiuso mercoledì le indagini in vista della richiesta di processo per architetti, costruttori e dirigenti di Palazzo Marino indagati. IL 22 gennaio il gip, pur rigettando la richiesta di sequestro preventivo, aveva evidenziato che l’insediamento, a causa delle "dimensioni, del numero di abitanti cui è destinato e della necessità del previo piano attuativo, non poteva essere qualificato come ristrutturazione edilizia né essere realizzato a mezzo Scia, in sostituzione di un premesso di costruire". "Per noi ogni violazione di procedure sul lavoro, norme tecniche urbanistiche – ha spiegato il segretario generale della Uil Milano e Lombardia, Enrico Vizza – ricade su cittadini e lavoratori. Milano ha subito e sta subendo una trasformazione che non ha tenuto conto del tessuto della città".