ROSARIO PALAZZOLO
Cronaca

Spiga d'oro a uomini e donne votati al bene. "Sono loro a fare la differenza"

Nel palazzetto dello sport di Cinisello Balsamo il sindaco Ghilardi consegna le benemerenza. Tra i protagonisti, il parroco della Crocetta don Alberto

I premiti

Milano, 11 ottobre 2021 - "Cambiano le epoche, i contesti e gli obiettivi, ma sono sempre gli uomini a fare la differenza. E le donne e gli uomini che premiamo oggi sono esempio di quella passione che ciascuno di noi deve riscoprire per il bene della comunità". Con queste parole il sindaco Giacomo Ghilardi ha salutato i quattro protagonisti della benemerenza Spiga d’Oro, assegnata ieri pomeriggio nell’insolita cornice del palazzetto dello sport, unico spazio capace di contenere le oltre 300 persone intervenute per applaudire i premiati. Tra gli invitati anche parlamentari, rappresentanti delle forze dell’ordine, l’intera giunta e un piccolo gruppo di consiglieri comunali.

Protagonista, come forse previsto, è stato don Alberto Beretta, parroco della chiesa San Pietro Martire del quartiere Crocetta e da 22 anni "trascinatore di uomini" in questo quartiere popolare e multietnico che dal 1999 è la sua casa. Don Alberto ha preso la parola per quasi 15 minuti per raccontare il senso del suo essere sacerdote in mezzo ai più bisognosi. "Il vangelo è la mia guida – ha detto –, e mi ha insegnato che dobbiamo mettere sempre dinanzi a tutto l’uomo". Nella sua chiesa settimanalmente sfama oltre 150 persone e insieme ai suoi 100 volontari di ogni età aiuta i disabili e chi ha perso il lavoro e la casa. Ai politici che lo ascoltavano ha lanciato un monito: "Chi fa politica deve essere missionario. Deve lavorare per l’uomo altrimenti è destinato a fallire".

I valori della carità e del servizio sono stati il filo conduttore di questa edizione, ospite don Antonio Mazzi, il celebre prete da strada venuto per accompagnare altri premiati, i fratelli Piero e Michele Disabato, ma che ha voluto dedicare il suo breve intervento ai sacerdoti. "Mentre oggi siamo qui per premiare un prete in prima linea, il Papa piange perché ci sono troppi preti che non fanno il loro dovere. Vorrei essere il prete che chiede scusa per tutti loro".

Ad accompagnare nella premiazione i titolari del ristorante La Cambusa, è intervenuto l’ex magistrato Piero Calabrò. Dei ristoratori è stato ricordato non solo che nel loro locale negli ultimi 30 anni sono passati molti personaggi importanti, ma anche la loro capacità di essere vicini ai più bisognosi, in modo discreto e silenzioso. Per la cultura è stata premiata Magdalena Grandi, la pittrice che nel corso della sua carriera ha avuto l’onere e l’onore di abbellire con le sue tele le chiese di San Martino, San Giuseppe e Sant’Eusebio, oltre che l’edicola votiva in via Machiavelli. A chiudere con un messagio di forza e speranza è stato Antonio La Torre. Lui è il prof di educazione fisica che tanti cinisellesi hanno conosicuto al liceo Casiraghi, ma anche il direttore tecnico della nazionale di atletica che ha vinto 5 medaglie d’oro. Un uomo che ha portato l’approccio scientifico e il lavoro di squadra nella gestione di uno sport tradizionalmente individuale. L’uomo che ha vinto perché è stato capace di insegnare ai suoi atleti una mentalità vincente.