
I volantini affissi dagli studenti
Milano – “Aumento delle tariffe a fronte di quali servizi?". "Non è questo che Padre Gemelli (il fondatore dell’Università Cattolica, ndr) avrebbe voluto". E poi "Educatt: ente contro il diritto allo studio", storpiando il significato vero che è di “ente per il diritto allo studio“ dell’ateneo.
Sono alcuni dei messaggi scritti nero su bianco su decine di volantini attaccati ieri mattina, mercoledì 5 luglio, da alcuni studenti dell’Università Cattolica lungo il percorso che porta alle mense di via Necchi.
Le ragioni della protesta
"Una forma di protesta – spiega un rappresentante studentesco – contro gli aumenti di tariffe per alloggiare in collegi e residenze. In tre anni abbiamo calcolato un aumento medio del 20%: significa un incremento tra mille e 1.600 euro all’anno a seconda della struttura e delle fasce di reddito".
I ragazzi lo hanno scoperto nei giorni scorsi, alla pubblicazione del nuovo bando, e hanno chiesto subito lumi alle autorità accademiche e a Educatt, auspicando ci sia la possibilità di abbassare le tariffe andando incontro a chi è più in difficoltà. "Vogliamo anche capire le ragioni di questo aumento, che non riteniamo essere legate solo all’aumento di energia e all’inflazione".
Spesa onerosa
A Milano città, tra collegi, residenze e altre sttrutture ricettive, i posti letto sono 667. "Pagando la tariffa intera, tra vitto e alloggio si arriva a spendere fino a 10mila euro all’anno. Una cifra che ci sembra eccessiva, rapportandola anche ai prezzi di mercato. E pensare che questa possibilità alloggiativa dovrebbe essere un’agevolazione".
Un esempio: nel Collegio Augustinianum di via Necchi 1, la tariffa intera per un posto in camera singola è 7.600 euro (che si abbassa a 2.350 euro nella prima fascia, per un posto in una doppia). All’alloggio però bisogna aggiungere il vitto: 2.290 la quota massima (1.190 la minima). Lo scorso anno, la quota massima era di 6.500 euro per una camera singola (1.860 per una doppia in prima fascia) mentre il vitto è rimasto invariato.
L’università risponde
La replica dell’Università arriva da Angelo Giornelli, direttore di Educatt, il quale spiega che "per continuare a garantire la sostenibilità del progetto, e a fronte degli incrementi generali di materie prime e costi di gestione e all’inflazione, per l’anno 2023/24 è stato previsto un incremento fisiologico delle rette, che restano in ogni caso inferiori ai valori di mercato".
E "come già accaduto l’anno scorso, per venire incontro alle esigenze di studenti e famiglie, a favore di chi è presente dal 2021 e viene riammesso a tariffa intera (fascia D) sono confermate agevolazioni fino a 700 euro".
Ancora, "particolare attenzione è garantita anche a chi pur non rientrando nelle fasce reddituali del Diritto allo Studio presenti particolari difficoltà economiche, mettendo a disposizione apposite sovvenzioni straordinarie". In più "la Fondazione per il diritto allo studio dell’Università Cattolica affianca anche lo strumento dello Studentwork, un vero contratto di lavoro a tempo determinato che consente di sostenere gli studenti in difficoltà".