"Un vertice in Regione sulle cave di Casorezzo"

Dopo il via libera della Città Metropolitana al conferimento di rifiuti speciali il consigliere De Rosa (M5S) chiama a raccolta Sala e la Giunta Fontana

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di Paolo Mattelli

La vicenda dei rifiuti nelle Cave di Casorezzo anima il dibattito politico in Regione Lombardia. A una manciata di settimane dalle vacanze estive, nelle segreterie politiche del Pirellone si discute su come affrontare e soprattutto da quale parte stare nel ventennale confronto che antepone le istituzioni di Città Metropolitana e gli amministratori locali, che insieme ai comitati antidiscarica stanno tentando in tutti i modi di mettere i bastoni tra le ruote alla Solter srl determinata a realizzare un intervento di ripristino ambientale utilizzando terre non pericolose provenienti da siti contaminati. Dopo la modifica di alcune autorizzazioni rilasciate in precedenza da Palazzo Isimbardi che sembrano tendere la mano alla Solter srl per dare il via all’intervento presso i bacini di cava lungo la direttrice che collega Busto Garolfo a Casorezzo, la politica regionale ha iniziato a gridare allo scandalo partendo dagli esponenti del Movimento 5 Stelle che in un comunicato diffuso ieri l’altro stigmatizzano le decisioni dei funzionari di Città Metropolitana. "Il modo in cui stanno evolvendo i fatti – ha dichiarato il consigliere regionale pentastellato Massimo De Rosa - ha reso urgente la convocazione di un tavolo di confronto fra gli enti coinvolti. A cominciare da Città Metropolitana, fino a Regione Lombardia, passando per i Comuni coinvolti e il Parco del Roccolo. (…). Continuo a restare esterrefatto di fronte alla decisione presa e alla celerità dei passaggi burocratici". La decisione dei funzionari di Città Metropolitana di concedere nuove autorizzazioni a solo due mesi di distanza dalla sentenza del Tar che di fatto revocava parte dei permessi alla Solter, ha fatto sobbalzare sulla sedia i politici lombardi ignari forse di quanto stava accadendo da anni ad una trentina di chilometri dal Palazzo della Regione.

"La procedura – prosegue De Rosa - non sembra aver tenuto conto né di quanto disposto dal nuovo piano cave dell’ex Provincia di Milano né del programma regionale di gestione dei rifiuti. Il primo, infatti, avrebbe sottoposto il recupero dell’area ad un accordo da raggiungere attraverso il confronto con Comuni e Parco del Roccolo. Il secondo avrebbe, nello specifico, tutelato il corridoio ecologico rappresentato dal Parco del Roccolo". L’esponente grillino assicura la presentazione di una nuova interrogazione in Consiglio regionale per sensibilizzare i colleghi sulla questione. I sindaci Biondi e Oldani che da mesi lamentano inviperiti di essere stati lasciati soli dalla politica di alto livello tornano a sperare in un interessamento di chi governa Regione e Provincia.

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