di Marianna Vazzana Arriveranno 1.500 nuovi abitanti al quartiere Gallaratese, tra le vie Fichera, Cilea, Borsa, Falck e la piazzetta don Abramo Martignoni, a pochi passi dalla fermata “San Leonardo“ della metropolitana, linea rossa, nell’area che da decenni è occupata dalla Fondazione Casa del Giovane “La Madonnina“. Il “Piano attuativo San Leonardo“ è un mega intervento che prevede nuovi complessi residenziali con torri di 14 piani, altri edifici di 5 o 6, alcuni da destinare ad housing sociale con pure uno studentato, un parco pubblico e spazi commerciali. Una rivoluzione che preoccupa i residenti della zona che hanno convocato assemblee e si sono riuniti in un comitato per chiedere di "mitigare l’impatto dei nuovi edifici sul quartiere" e anche di "tutelare il parco con oltre 700 alberi di 39 specie diverse tra cui platani e querce di 50 metri", in un quartiere caratterizzato dal modello insediativo della “città aperta” immaginata da Piero Bottoni. L’operazione è promossa dalla Fondazione Casa Del Giovane “La Madonnina” in qualità di proprietaria dell’area e congiuntamente da Investire SGR SpA, società di gestione del fondo chiuso di investimento immobiliare, e REDO SGR SpA, società di gestione del Fondo Immobiliare di Lombardia – Comparto Uno (REDO). L’area risulta oggi parzialmente occupata dagli edifici di proprietà della Fondazione La Madonnina, utilizzati per servizi destinati a soggetti fragili (come le comunità alloggio per minori stranieri). La Fondazione, nel quartiere fin dagli anni cinquanta, si legge sul sito del Comune, ha già avviato un piano di ricollocazione delle proprie attività, prevedendo di mantenere solo alcuni tipi di servizi, come la casa albergo per lavoratori studenti, che verranno ricollocati in uno dei nuovi edifici. Resterà la chiesa della Madonnina (nella foto), risalente agli anni Cinquanta, che farà da cerniera tra gli spazi pubblici all’ingresso del nuovo parco e piazza don Martignoni. E ...
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