Milano, dal rogo ai fendenti: la fine annunciata di Adriana

Via San Giacomo, a novembre il marito killer diede fuoco alla porta di casa e tentò di accoltellare la moglie

Adriana Signorelli e Aurelio Galluccio

Adriana Signorelli e Aurelio Galluccio

Milano, 2 settembre 2019 - L'ennesimo litigio. I fendenti alla schiena. Poi la fuga. Il rientro a casa nella notte. Il maldestro tentativo di investimento. Le manette. Flash dal dramma familiare di via San Giacomo 4, all’ottavo piano di una palazzina Aler in zona Chiesa Rossa. L’ennesimo femminicidio è andato in scena, secondo quanto finora ricostruito dagli investigatori, nella tarda serata di sabato, quando il sessantacinquenne Aurelio Galluccio, verosimilmente al culmine di una discussione, ha aggredito in cucina la moglie Adriana Signorelli, cinquantanovenne originaria di Novi Ligure ma da decenni residente in quello stabile popolare in affitto, e l’ha colpita con almeno cinque coltellate. L’allarme è scattato poco dopo l’una: la figlia quarantenne della vittima, preoccupata perché la madre non le rispondeva al telefono, si è recata sotto casa della donna, che da qualche tempo viveva da sola (Galluccio si era trasferito in un domicilio in via Borsi).

Nessuna risposta al citofono. A quel punto, la donna ha chiamato il 112, e sul posto sono subito intervenuti i vigili del fuoco, che hanno sfondato la porta per entrare all’interno dell’abitazione. In quel momento è avvenuta la tragica scoperta: il cadavere di Adriana era riverso a terra, in una pozza di sangue. Subito dopo sono arrivati gli agenti di Ufficio prevenzione generale, Scientifica e Squadra mobile per effettuare gli accertamenti del caso e avviare le ricerche del killer. Poco prima delle 2, è spuntata in via San Giacomo la Citroen C3 della donna, guidata da Galluccio: il conducente ha puntato dritto sul marciapiedi, cercando di travolgere alcuni poliziotti delle Volanti e la figlia di Adriana; non c’è riuscito, per fortuna, e ha terminato la sua corsa in auto contro un’aiuola. Tirato fuori dalla macchina e poi soccorso dai sanitari del 118 per i traumi riportati nell’impatto e probabilmente per i postumi di una sbornia, è stato trasportato al San Paolo e ricoverato nel reparto di Psichiatria.

Per quell'episodio, Galluccio, piantonato in ospedale, è stato subito sottoposto all’arresto per tentato omicidio da parte degli agenti dell’Upg, guidati dal dirigente Salvatore Anania. I successivi accertamenti investigativi degli uomini della Omicidi della Mobile, coordinati dal pm di turno Monia di Marco e dal dirigente Lorenzo Bucossi, hanno portato nel pomeriggio anche all’emissione di un decreto di fermo di indiziato di delitto per l’omicidio aggravato di Adriana Signorelli. Del resto, i sospetti si erano concentrati sin dai primi minuti sul sessantacinquenne nativo di Taurianova (fino a ieri sottoposto all’obbligo di presentazione al commissariato Ticinese), considerati i numerosi precedenti specifici: dall’arresto del 2014 per maltrattamenti in famiglia al raid del novembre 2018, quando incendiò la porta di casa di Adriana e poi cercò di sfregiarla rovesciandole addosso una tanica contenente benzina e candeggina.

nicola.palma@ilgiorno.net

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