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Uccide il fratello tossicodipendente Va ai domiciliari

Il giudice lo ha scarcerato perché non c’è il pericolo di fuga e ha tenuto conto del tragico contesto familiare

MILANO

Niente carcere, ma arresti domiciliari per Francesco Ciconte, 44 anni, fermato sabato scorso per aver ucciso a coltellate il fratello Vincenzo, 47 anni e tossicodipendente, durante una lite in casa nel quartiere di San Siro. Lo ha deciso il gip Livio Cristofano che ha respinto la richiesta del pm Giovanni Tarzia di convalidare il fermo e di disporre il carcere per l’uomo, ora ricoverato al Policlinico per le ferite riportate durante la colluttazione. Per il giudice non sussiste il pericolo di fuga e inoltre la versione data dal 44enne, accusato di omicidio, è diversa da quella data dalla madre. In più l’indagato, interrogato ieri, ha ribadito di aver dovuto difendersi dal fratello, poi colpito a morte, dopo l’ennesimo violento litigio scoppiato a causa delle continue richieste di denaro per comprare droga. In attesa che le indagini e l’autopsia chiariscano la dinamica dell’aggressione ed eventualmente portino a contestare un diverso reato, per esempio eccesso colposo in legittima difesa, il gip ha deciso di disporre i domiciliari.

Va tenuto conto del "tragico contesto familiare nel quale si consumava il fratricidio". Lo ha scritto il gip Livio Cristofano nell’ordinanza con cui non ha convalidato il fermo. Il gip nel provvedimento mette in luce anche la "personalità della vittima, psichicamente disturbata e dedita ossessivamente al consumo di cocaina che lo induceva a continue pretese di denaro" e con un passato "costellato di condanne per maltrattamenti" ai danni della madre. An. Gio.