ALESSANDRA ZANARDI
Cronaca

Uccide il coinquilino. Prima la lite per soldi poi lo ferisce alle spalle a colpi di cacciavite

L’attacco ad Aissam Fardou, 32 anni, in un’officina di Fizzonasco. L’arrestato ha portato poi il corpo agonizzante nella casa di Rozzano. dopo una corsa di sette chilometri con la sua auto.

Uccide il coinquilino. Prima la lite per soldi poi lo ferisce alle spalle a colpi di cacciavite

Uccide il coinquilino. Prima la lite per soldi poi lo ferisce alle spalle a colpi di cacciavite

Ucciso per soldi con due fendenti alla schiena. Ci sarebbe un debito non saldato alla base dell’omicidio di un marocchino di 32 anni, Aissam Fardou, colpito a morte con un cacciavite da un connazionale, S.S. di 47 anni che in passato era stato il suo datore di lavoro. I due erano anche coinquilini, condividevano un alloggio in via Pavese 62, alla periferia di Rozzano. Ed è qui che, ieri mattina, è stato trovato il corpo agonizzante del 32enne. Inutili i soccorsi e la corsa disperata all’Humanitas, dove l’uomo è spirato poco dopo il ricovero in codice rosso. L’aggressore, reo confesso, è stato arrestato con l’accusa di omicidio.

Il ferimento è avvenuto in un’autofficina di Pieve Emanuele, la carrozzeria Lucio di via Marino 19, nella frazione di Fizzonasco. L’attività è di proprietà di un sudamericano. È qui che Aissam Fardou lavorava ed è qui che, alle 9.30, è stato raggiunto dal coinquilino. Tra i due, che in passato avevano anche avuto un rapporto di lavoro, è nata una discussione, probabilmente legata a questioni di denaro. Al culmine della lite, in un crescendo di aggressività, il 47enne avrebbe afferrato un cacciavite e si sarebbe scagliato contro il coinquilino, colpendolo due volte alla schiena.

L’aggressore ha quindi caricato il ferito in auto e ha guidato per sette chilometri fino a Rozzano, dove ha raggiunto l’abitazione di via Pavese che divideva con la vittima. Ha depositato il 32enne in casa ed è andato a chiedere aiuto al titolare di una vicina pizzeria. È stato il ristoratore a chiamare i soccorsi e a passare poi il telefono al 47enne che già ai paramedici avrebbe raccontato di aver colpito l’amico con un cacciavite, nel corso di un diverbio.

Sul posto si è precipitata un’ambulanza della Croce Amica di Basiglio e un’automedica, il cui personale ha tentato invano di rianimare il ferito, già in arresto cardiaco. Poi la corsa all’Humanitas, dove Aissam Fardou è arrivato in condizioni disperate e dove, alle 11.30, ne è stato dichiarato il decesso. Forse l’uomo avrebbe potuto salvarsi, se l’allarme fosse stato lanciato da subito.

L’aggressore era presente all’arrivo di carabinieri e personale sanitario, e non ha accennato ad alcun tentativo di fuga. Il suo arresto è stato operato dalla Tenenza dell’Arma di Rozzano, col maresciallo Gaetano Spatuzzi, all’interno di un’indagine che è stata coordinata dalla Compagnia di Corsico e il Comando provinciale dei carabinieri. Sul posto anche la Scientifica, che ha eseguito i rilievi sia nell’abitazione di Rozzano che nella carrozzeria di Fizzonasco. Prosegue così, da parte dei militari, la raccolta di elementi utili a ricostruire nel dettaglio non solo la sequenza dei fatti, ma anche i contorni dell’accaduto e i motivi della lite culminata in omicidio.

"Oh mio Dio, è morto!", ha detto nel pomeriggio di ieri la moglie del titolare della carrozzeria di Fizzonasco, raggiunta dalla notizia del decesso del 32enne nordafricano. Nelle ore successive al ferimento mortale, sul muro d’ingresso e nel cortile dell’autofficina erano ancora visibili alcune tracce di sangue. Gli inquirenti non hanno ritenuto di mettere l’attività sotto sequestro.

Un omicidio, dai contorni del tutto diversi, si era consumato a Rozzano cinque anni fa, ossia nel febbraio del 2019. Un uomo di 35 anni aveva ucciso a colpi d’arma da fuoco l’ex suocero, accusato di aver abusato della nipotina, ovvero della figlia del killer. L’omicida è stato condannato a 18 anni di carcere; condannato (a 12 anni) anche il complice che lo accompagnò sul luogo del delitto.