Uccellini venduti al mercato nero Salvati 142 esemplari protetti

Indagato un uomo: dentro il furgone nascondeva cardellini, verzellini, verdoni e fanelli catturati. Operazione antibracconaggio dei carabinieri Forestali. Fino a 100 euro per un volatile: business online

Migration

di Francesca Grillo

Sul mercato nero, un cardellino si può comprare e rivendere per un centinaio di euro. Un verzellino supera i 50 euro, mentre il piccolo fanello costa intorno ai 70 euro. Il fenomeno del bracconaggio di volatili è in continua ascesa. Secondo i dati forniti lo scorso anno dalla Lipu, nel bacino mediterraneo ogni anno vengono uccisi 25 milioni di uccelli, di cui oltre 5 milioni solo in Italia. Un business che accontenta gli appassionati di volatili in gabbia e i cacciatori, che utilizzano gli "uccelli da richiamo" come esche vive per attirare altri uccelli. L’ultima operazione antibracconaggio del Gruppo carabinieri Forestali di Milano, in particolare dei militari della stazione di Magenta e il Nucleo Cites milanese (tutela della flora e della fauna), è l’ennesima dimostrazione di come il commercio illegale di volatili sia ancora un’emergenza. A seguito di un’indagine, i carabinieri hanno fermato un uomo, italiano, mentre trasportava un carico di uccellini. I militari hanno controllato di notte il furgone, fermo nella zona industriale di Trezzano, e hanno trovato dentro 124 esemplari vivi di volatili, tutti senza anellino di riconoscimento, una sicurezza per certificare che gli esemplari arrivino da un allevamento e non siano specie selvagge, catturati in natura. I forestali hanno quindi esteso la perquisizione a casa dell’uomo, dove nascondeva strumenti illegali di cattura e altri uccellini. Erano 104 cardellini, 25 verzellini, 7 verdoni e 6 fanelli.

Tutte specie particolarmente protette in quanto tutelate anche dalla Convenzione di Berna (risale agli anni Ottanta, un protocollo per preservare proprio la vita selvatica). Oltre agli animali chiusi nelle gabbie, l’uomo aveva 14 reti da uccellagione, 14 tagliole, 28 archetti e due richiami elettroacustici: tutti strumenti usati per catturare i volatili e vietati dalla legge. Gli esemplari sono stati sequestrati e affidati in custodia al Centro recupero animali selvatici di Vanzago: sarà valutata la reintroduzione in natura, solo dopo aver accertato che la vita in gabbia non abbia compromesso la loro attitudine a quella selvatica. L’uomo è stato denunciato per furto venatorio aggravato e detenzione illecita di specie tutelate. Migliaia di euro giravano anche nel commercio illegale scoperto sempre dai forestali qualche mese fa a Nerviano, Magnago, Legnano e Vanzaghello, con il sequestro di centinaia di uccellini. Il commercio illegale, secondo le indagini nazionali, interessa soprattutto il Nord Italia. Le compravendite si fanno ormai per lo più sul web e, secondo una ricerca di Wwf, in Lombardia il territorio più colpito dal fenomeno del bracconaggio è la provincia di Brescia.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro