LAURA LANA
Cronaca

Turni serali e notturni, è collasso. A Sesto vigili ancora sul piede di guerra

Il sindacato: "Il personale è allo stremo". La situazione peggiorerà con le "fughe" a Milano

La polizia locale di Sesto pronta a iniziative di protesta per l’organizzazione del lavoro

Sesto San Giovanni (Milano) - Sono ancora sul piede di guerra gli agenti di Sesto, che da oltre un anno sono in stato di agitazione. "Non lo abbiamo mai revocato. Era stato congelato, perché sembrava che si potesse arrivare a un’intesa, ma così non è stato – spiega Carmelino La Grotteria, delegato sindacale e ghisa sestese -. Le problematicità sui turni serali e notturni restano le stesse che abbiamo denunciato". Sabato nel comando di via Volontari del Sangue si sono svolte due assemblee, molto partecipate e convocate dal Sulpm. "I terzi turni, senza limiti di età, continuano a essere fatti e il personale è al collasso", sottolinea Fabio Marinoni, anche lui agente e rappresentante sindacale. Nei giorni scorsi il Comune ha provveduto ad allarmare la sede di Cascina Gatti. "Speriamo che presto il sistema venga attivato: questo permetterà di liberare 8 persone che potranno così entrare nei turni e dare un po’ di ossigeno per la i turni di pattugliamento. Ma la coperta resta corta", continua Marinoni. E, nel futuro prossimo, potrebbe esserlo ancora di più. Perché una trentina di agenti del comando sestese hanno fatto domanda per partecipare al bando del Comune di Milano, che sta reclutando nuovi ghisa da mettere in dotazione organica. "Si tratta soprattutto dei colleghi più giovani, quelli che erano entrati svecchiando il nostro comando e abbassando l’età media. Anche se ovviamente non saranno tutti reclutati, per noi perdere anche solo poche unità rappresenterà un problema".

Insomma, se già oggi il corpo è in sofferenza, domani potrebbe esserlo ancora di più per realizzare il servizio su quattro turni. Era stato questo il motivo principale che aveva portato l’amministrazione di Monica Chittò a cancellare, dopo anni, il turno notturno, prevedendolo solo per alcune occasioni con pattugliamenti straordinari. "In questi mesi si è detto che il nostro stato di agitazione è strumentale, ma la verità è che questo servizio non si riesce a fare sempre – conclude La Grotteria -. A luglio è stato anche spacchettato il fondo previdenziale, quando è sempre stato unico: 51 agenti hanno già mandato una diffida all’ente".