
Una ragazza in attesa in aeroporto in un'immagine di repertorio
Milano, 20 settembre 2016 - Marianna Bernini sognava Lampedusa dal 26 maggio: aveva prenotato due biglietti per lei e per Valeriano Del Prato. Partenza il 10 settembre, rientro a Orio al Serio il 17. È tra le 300 persone rimaste bloccate sull’isola per ore prima di riuscire a far rientro a casa. Il volo era stato prenotato sul sito Alitravel.it, tour operator TourgesT e compagnia aerea AlbaStar. Partenza "liscia", rientro a ostacoli.
Venerdì le prime avvisaglie. "Il volo è stato cancellato, obbligandoci ad acquistare due nuovi biglietti di ritorno ad una tariffa di molto superiore". Se per andata e ritorno avevano speso 606 euro, per tornare a Bergamo hanno dovuto aggiungere altre 685 euro e 54 centesimi, riuscendo ad assicurarsi in extremis un posto su Volotea. "Mentre continuavamo a chiamare TourgesT senza risposte, i costi dei voli lievitavano ogni 5 minuti. Così ci siamo fatti aiutare dall’helpdesk dell’aeroporto e abbiamo prenotato. Anche perché per domenica non era disponibile alcuna alternativa e noi dovevamo per forza rientrare al lavoro".
L'epilogo non ha rovinato la vacanza da sogno – alla quale molti dei viaggiatori in partenza da Milano hanno dovuto rinunciare – ma sa che la aspetta una lunga battaglia per vedersi riconoscere il rimborso. Del biglietto e di quelle ore concitate. "Era impossibile comunicare con TourgesT nella giornata di venerdì, abbiamo ricevuto solo una loro email in cui veniva comunicato l’annullamento del volo, inviata alle 19.40 – ricorda – siamo corsi all’aeroporto l’ultimo giorno di vacanza e l’attesa per parlare con l’assistenza clienti dell’aeroporto, dati i numerosi passeggeri nella nostra stessa situazione, è stata interminabile".
Trecento persone in coda, costrette a trovarsi un volo last minute, con i più anziani in difficoltà perché, non avendo letto la mail di venerdì, hanno scoperto la pista vuota. Prezzi alle stelle, e scali su scali. Pronti a chiedere i danni anche gli albergatori alle prese con centinaia di disdette. I clienti più coraggiosi sono partiti lo stesso, confidando in un rimborso.
C'è chi ha già contattato il Codacons, chi l’associazione passeggeri. "Ci hanno detto già che sarà complicato, ma la vacanza non me la faccio rovinare – chiude Marianna, rientrata in banca –, avevamo anche una polizza su assistenza e cancellazione e ci appoggeremo a consulenti legali". Marco Maria Donzelli, presidente del Codacons, sta già preparando una Class action. "Il danno da vacanza rovinata va riconosciuto, lo prevede anche la Corte Europea – ricorda –. In queste ore abbiamo ricevuto alcune telefonate da chi ci chiedeva consigli ma abbiamo intenzione di procedere con una Class action visto il numero di persone coinvolte".
simona.ballatore@ilgiorno.net