MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Tornano i tuffi notturni nel Naviglio. Tra gli applausi della folla

I video delle “prodezze“ pubblicati sui social per raccogliere like. Sulle sponde assembramenti di persone senza mascherine

Tuffi sui Navigli

Milano, 9 giugno 2020 - «Ragazzi, lo volete o no?", domanda più volte un ragazzo in procinto di tuffarsi di notte da un ponte sul Naviglio Pavese alle decine di giovani che dalle sponde lo incitano e lo riprendono con i cellulari. Assembramenti e pochissime mascherine, in barba alle norme anti-contagi. Tempo qualche secondo e il "tuffatore" si lancia nel canale. Il video è comparso su Instagram. E non è l’unico: lo stesso soggetto si esibisce pure in altre performance lanciandosi tra le acque della Darsena, sempre di notte e sempre con attorno una calca di persone, nella vasca che orna il parco di Porta Nuova, nella fontana di piazza San Babila e in quella ai giardini Indro Montanelli di giorno. Tutto documentato, tutto pubblicato sui social per attirare fan. Ed ecco che dopo gli assembramenti da movida arrivano quelli per vedere i "tuffi proibiti". Esibizioni che non sono una novità, anzi sono una moda che si riaffaccia ogni anno non appena arrivano i primi caldi. Ma stavolta all’adrenalina e al mancato rispetto dei divieti si aggiunge un’altra trasgressione: la violazione delle regole sul distanziamento sociale.

Chi decide di gettarsi fa di tutto per farsi notare: si spoglia davanti a tutti, si arrampica sul ponte per buttarsi dall’alto oppure sale sul parapetto per lanciarsi in acqua dalla sponda. In Darsena, lo spettacolo viene presentato con tanto di microfono. Poi parte il post su Instagram, con il video girato dall’amico di turno. Gli anni scorsi c’era chi per aumentare il brivido si gettava non appena vedeva arrivare un’imbarcazione turistica, che di conseguenza era costretta a fermarsi. Fabiola Minoletti, vicepresidente del Coordinamento comitati milanesi, evidenzia che "i ragazzi documentano sempre più spesso le loro imprese sui social proprio per cercare like e consensi. Peccato che nello stesso tempo diventino un modello negativo per altri ragazzi e che, come in questo caso, possano creare assembramenti fuori controllo".