Truffe sentimentali per sei milioni Così la banda riciclava il denaro

Blitz dei carabinieri di Savona: in manette pure il nigeriano Lucky Goldwin, residente nel Comasco. Anche donne milanesi tra le 433 vittime del raggiro on line. I soldi dirottati su 108 conti correnti

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di Paola Pioppi

Donne sole, di età comprese tra i 25 e gli 80 anni, vulnerabili perché depresse, malate o vedove. Facilmente avvicinabili e raggirabili. Erano le vittime preferite dall’organizzazione smantellata ieri mattina dai carabinieri del Nucleo investigativo di Savona, a conclusione di un’indagine che ha condotto in carcere 19 nigeriani con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e al riciclaggio internazionale di denaro. Un sistema che avrebbe reso quasi 6 milioni di euro, di cui un paio ricevuti direttamente dalle 433 vittime delle cosiddette "truffe sentimentali", di cui alcune residenti tra Milano e hinterland.

Tra gli arrestati compare anche il nome di Lucky Godwin, 24 anni, domiciliato a Mariano Comense e portato ieri mattina al carcere Bassone di Como: è accusato di aver riciclato quasi 135mila euro tra 2019 e 2022, provenienti da truffe commesse nei confronti di più persone, distribuendoli su conti appositamente attivati anche su circuiti internazionali per rendere estremamente difficoltosa la loro tracciabilità. Nel corso dell’indagine avviata nell’estate del 2020, gli investigatori dell’Arma hanno analizzato oltre 14mila transazioni finanziarie e identificato le decine di vittime residenti in vari luoghi del Nord Italia – comprese le province di Milano, Como, Bergamo, Lecco e Varese – alle quali sarebbero stati causati danni patrimoniali variabili tra i mille e i 200mila euro. Con loro, i truffatori stabilivano contatti attraverso i social, entravano in confidenza mostrando foto di uomini scelte in modo mirato, in base al tipo di vittima e alla sua età, per poi tirare fuori all’improvviso un dramma esistenziale che le spingeva a inviare denaro per aiutarli o per sbloccare i prestiti che le donne avevano concesso a questi fidanzati virtuali, che venivano dati per morti. In altri casi venivano clonate l’identità di un’azienda e le relative pagine Internet in modo da far dirottare i pagamenti verso i conti correnti dell’organizzazione criminale.

In tutto sono stati individuati 108 conti correnti aperti in 30 istituti di credito o su carte di credito, oppure inviati in Nigeria con money transfer o di persona con voli aerei intercontinentali. La frequenza, la sistematicità e l’organizzazione delle operazioni di ricezione e trasferimento del denaro hanno portato gli inquirenti a contestare anche il reato associativo, riconducibile a quella che viene considerata una vera a propria organizzazione per commettere truffe online, che operava in Nigeria e riciclava il denaro sui conti italiani.

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