
Trivella crollata a Milano
Milano - «Sono in corso accertamenti per determinare le cause dell’incidente". L’ultimo, scarno, aggiornamento di Ats è di ieri pomeriggio. Ancora è lunga la strada per scoprire cosa abbia portato una trivella di dieci metri ad abbattersi su una palazzina di uffici, martedì mattina, in via Serio all’angolo con via Adamello, tra le zone di Scalo romana e Vigentino. All’improvviso, poco dopo le 10.40, l’enorme attrezzo meccanico è precipitato fuori dall’area del cantiere in cui sta prendendo forma Vitae , il progetto di Covivio che si è aggiudicato il bando internazionale di Reinventing Cities per riqualificare cinquemila metri quadrati di territorio. I motivi, che verranno accertati dagli esperti di Ats e vigili del fuoco, potrebbero essere legati al cedimento del terreno sottostante.
Ma è ancora tutto da capire. Al lavoro, da subito, i tecnici Ats dell’unità prevenzione e sicurezza in ambienti di lavoro-unità di Milano sud, poi supportati dai colleghi dell’unità impiantistica-sicurezza impianti di sollevamento. "E’ stato un lampo. La macchina ha perso il controllo subito. Non lentamente. Io ero in cabina, fortunatamente sono riuscito a saltare. La macchina è sprofondata sotto, si è creato un vuoto di almeno due metri", ha dichiarato ai giornalisti il macchinista alla guida del mezzo. In pochi secondi, la trivella marchiata Palingeo, ditta di Carpendolo specializzata in scavi e iniezioni per opere edili e infrastrutturali, è crollata cascando sul cornicione del tetto del palazzo di fronte, l’edificio 4 dell’Istituto di oncologia molecolare (Ifom) della Fondazione italiana per la ricerca sul cancro. E per un soffio si è salvato un passante, che proprio in quel momento camminava in via Serio: si è accorto del pericolo e all’ultimo ha accelerato il passo, allontanandosi subito. Cadendo sulla palazzina, la trivella ha prima sventrato la sala riunioni della direzione scientifica e poi gli uffici amministrativi al piano terra. Infine è atterrata su due auto parcheggiate, sfondandole. Il bilancio, fortunatamente, è di zero feriti: una strage sfiorata. La scena è rimasta cristallizzata: ieri il "fusillone" era ancora coricato, con sotto i due veicoli schiacciati e sabbia e polvere tutt’attorno. L’area resta recintata. Non mancano i curiosi che si avvicinano per osservare e scattare fotografie.