
Il governo ha sciolto le riserve
Milano, 4 settembre 2020 - Fumata bianca. Il Governo Conte ha deciso di candidare Milano come sede italiana del Tribunale europeo dei brevetti, che dovrà traslocare da Londra per effetto della Brexit. Il pressing del sindaco Giuseppe Sala e del governatore lombardo Attilio Fontana, del viceministro milanese allo Sviluppo economico Stefano Buffagni (M5S) e di alcuni parlamentari lombardi del Pd (dai senatori Carlo Mirabelli e Alessandro Alfieri alla deputata Lia Quartapelle) hanno convinto l’esecutivo nazionale a sciogliere il nodo e a scegliere Milano in vista della riunione del Comitato preparatorio dell’Unione europea programmata il 10 settembre proprio per discutere della nuova sede del Tribunale unico dei brevetti (Tub).
Come nel caso della corsa per le Olimpiadi invernali del 2026, Milano ha prevalso su Torino. Il capoluogo piemontese, comunque, è stato “compensato’’ con l’assegnazione della sede dell’Istituto italiano per l’intelligenza artificiale (I3A). La parola “fine’’ al duello Milano-Torino per il Tub è stata data ieri sera dal Consiglio dei ministri. Le valutazioni tecniche sul merito della candidatura italiana hanno portato al risultato più logico fin dall’inizio: Milano. Sì, perché la metropoli e la Lombardia sono i territori dove si registrano buona parte dei brevetti italiani. Non solo. Il capoluogo lombardo ha già mostrato ai delegati europei la potenziale sede del Tribunale europeo dei brevetti, uno spazio in via San Barnaba, di fianco al Tribunale, che già ospita la sezione italiana del Tub.
Il nodo, intanto, è sciolto, Milano è in corsa. Attenzione, però. I tempi per la scelta della nuova sede del Tribunale europeo potrebbe essere lunga. Il Comitato preparatorio fissato il 10 settembre, infatti, proporrà formalmente agli Stati membri di suddividere le funzioni svolte da Londra tra le sezioni di Parigi e Monaco di Baviera, le due sedi vicarie del Tub. Questa situazione transitoria potrebbe durare tre anni, a meno che tutti gli Stati dell’Ue decidano di accelerare l’iter. Scenario complicato, visto che le sedi vicarie sono in Germania e in Francia. In ogni caso, al di là della durata della fase transitoria, il passo successivo sarà la proposta di nuove candidature come sede principale del Tub. Milano c’è. Il primo a commentare la notizia è il viceministro Buffagni: «Vince l’Italia ed il buon senso. Milano e Torino sono due città straordinarie che il Governo ha deciso di valorizzare puntando sui loro punti di forza. Milano si candida per il Tub, Torino accoglierà il Centro nazionale di Intelligenza artificiale. Felice di aver contribuito a questo risultato».