SIMONA BALLATORE
Cronaca

Trent’anni di Design. Il Politecnico festeggia il primo corso d’Italia e otto studenti eccellenti

La mostra con le parole di Gio Ponti, Albini e la sfida di Raffaella Crespi

Trent’anni di Design. Il Politecnico festeggia il primo corso d’Italia e otto studenti eccellenti

"Non il cemento, non il legno, non la pietra, non l’acciaio, non il vetro, sono le materie prime più durevoli: è l’arte del progettare la materia prima più durevole". La parola di Gio Ponti riecheggia nella Biblioteca storica del Politecnico di Milano. Qui cominciò il suo cammino, d’altronde. Come per Franco Albini, Carlo De Carli, Marco Zanuso, Achille Castiglioni, Vittoriano Viganò, Alberto Rosselli e Raffaella Crespi: tutti prima laureati e poi docenti del Politecnico, che vengono ricordati ora dal loro ateneo. Insieme. È il trentesimo compleanno del primo corso di laurea in Disegno Industriale in Italia, inaugurato nell’ottobre 1993: il dipartimento, la Scuola di Design e il Consorzio Poli.Design lo celebrano con il progetto “Design Philology | 1963-2023“, un archivio digitale e una mostra (aperta fino al 20 dicembre nella biblioteca di piazza Leonardo Da Vinci) che mette attorno allo stesso tavolo gli alunni più illustri. I dialoghi sono stati curati anche dallo scrittore Gianni Biondillo e dall’attrice e regista Paola Albini e si ispirano alle citazioni degli otto protagonisti, selezionate da Giampiero Bosoni e Marta Elisa Cecchi. In scena un momento conviviale - “Design Convivio“ è il titolo della mostra - tra gli otto protagonisti che ruotano attorno a una grande tavola, imbandita con parole, immagini e rimandi a loro progetti. Lo spettatore può interagire, in un gioco di botta e risposta, e lasciarsi interrogare dalle parole luminose, sospese a tutta altezza nella biblioteca.

Si ripercorre così anche la storia del Dipartimento di Design, che oggi conta oltre 300 persone tra professori, ricercatori, assegnisti di ricerca, studenti di dottorato e personale tecnico-amministrativo. È uno dei “dipartimenti d’eccellenza”, l’unico in Italia in questa disciplina a essere stato selezionato dal Ministero dell’Università e della Ricerca. La Scuola del Design conta circa 4.500 studenti, oltre 450 docenti e 400 assistenti alla didattica. Accanto c’è il Consorzio Poli.design, che si dedica alla formazione post-laurea con oltre 50 master e corsi di alta formazione. "Trent’anni di studi, di ricerca, di innovazione fanno del design uno dei fiori all’occhiello del nostro ateneo nel mondo e uno dei punti di forza del nostro territorio. Un traguardo al quale abbiamo voluto dare il giusto tributo – spiega Donatella Sciuto, rettrice del Politecnico –. Oggi il design è sempre di più centrale in contesti ad alta tecnologia, stimolando approcci ibridi, multidisciplinari e di contaminazione".

"Fare design è un continuo superarsi": si sente ancora nell’aula l’eco di Raffaella Crespi, la più giovane tra gli otto protagonisti, unica donna attorno alla tavola del design. Fu lei, insieme a Tomás Maldonado che nel 1984 avviò i lavori della commissione “Contributi alla formazione dell’indirizzo di laurea in Disegno Industriale e Arredamento”, dando inizio al percorso di istituzionalizzazione del design al Politecnico. "Fare design - si propone come mezzo di avanzamento della produzione attraverso il rinnovarsi delle forme".