
Polizia a bordo dei treni
Milano, 29 maggio 2018 - Le stazioni ferroviarie senza tornelli sono le più utilizzate dai “portoghesi”. Il perché è facilmente intuibile: è facile entrare e uscire senza avere con sé il biglietto o l’abbonamento. E non è un caso che le stazioni di Certosa e Quarto Oggiaro, che non hanno barriere fisiche per accedere alle banchine né un presidio fisso, siano sempre stracolme. Giovedì scorso, però, i “portoghesi” non l’hanno passata liscia: gli agenti del commissariato di polizia di Quarto Oggiaro insieme ai colleghi della Polizia ferroviaria e a dipendenti Trenord hanno controllato 86 viaggiatori alla stazione di Certosa. Tutti e 86 multati perché senza titolo di viaggio. En plein.
Non era mai successo finora. Un caso che ha dell’incredibile. La settimana prima, alla stazione di Quarto, su 37 persone identificate 30 erano senza biglietto. Un uomo pizzicato senza ticket ha esclamato: «Non pensavo di dover pagare pure qui...». Questo è il punto: nella percezione comune di molti, quest’angolo di periferia è purtroppo visto come zona franca, terra di nessuno, e ci si auto-esenta persino dal pagare il biglietto del treno. Un malcostume talmente radicato da spingere molti viaggiatori a scendere in queste stazioni «senza tornelli» anche se non è la propria fermata. Da Quarto Oggiaro o da Certosa si allunga un pochino la strada, talvolta prendendo una scorciatoia a piedi per i campi, pur di non pagare il biglietto. Ora però si vuole invertire la tendenza e deviarla verso la legalità: è per questo che dall’inizio dell’anno gli agenti del commissariato di Quarto Oggiaro affiancano a sorpresa il personale Trenord nelle stazioni di Certosa, Quarto Oggiaro e Villapizzone per incentivare il rispetto delle regole e scoraggiare i portoghesi ma anche per aumentare la sicurezza. E lo stesso avviene sui bus 40 e 57 in collaborazione con Atm.
Giovedì scorso a Certosa, avvistando polizia e controllori, qualcuno ha cercato di svicolare fingendo di dover aspettare un altro treno. Altri hanno esclamato di aver «buttato il biglietto nel cestino». Altri ancora, con la bici al seguito, si sono giustificati dicendo di «essere convinti di non dover pagare, avendo la bici». E non è raro imbattersi in gruppi di vandali, talvolta pure violenti: lo scorso 21 aprile una banda di circa 30 ragazzi italiani tra i 16 e i 19 salita a Cadorna in direzione Saronno aveva trasformato una carrozza nel suo salotto (e pattumiera) personale. Al punto che alla stazione di Quarto Oggiaro il treno si era dovuto fermare perché è scattato l’allarme antincendio. Risultato: soppressione della corsa e intervento della polizia. Denunciati quattro ragazzi di 16, 17, 18 e 19 anni per interruzione di pubblico servizio. Quindici giorni prima, sullo stesso treno, altri ragazzi avevano aggredito personale Trenord: un dipendente colpito al setto nasale aveva riportato 30 giorni di prognosi.