Treno deragliato, c'era un tassello di legno a sostenere la rotaia rotta

Si sarebbe trattato di una soluzione temporanea. Rfi: "Non è previsto dalle normative tecniche e dai protocolli operativi"

Il tratto di rotaia che ha ceduto

Il tratto di rotaia che ha ceduto

Milano, 27 gennaio 2018 - C'era una tavoletta di legno a sostenere la rotaia proprio nel punto in cui giovedì mattina si è rotta, nei pressi della stazione di Pioltello, provocando il deragliamento del treno pendolari di Trenord partito da Cremona e diretto a Milano Garibaldi. Il bilancio del grave incidente ferroviario é stato di tre morti e 46 feriti.

I consulenti tecnici incaricati dalla Procura di eseguire accertamenti sul luogo del disastro, gli ingegneri Fabrizio D'Errico e Roberto Lucani, e gli investigatori della Polfer hanno notato il tassello di legno, posizionato come una sorte di zeppa per evitare che il giunto che si é rotto sbattesse continuamente contro la massicciata. In attesa che le indagini facciano luce sull'accaduto, Rete ferroviaria italiana ha fatto sapere "che l'utilizzo di spessori in legno non è previsto dalle normative tecniche e dai protocolli operativi" utilizzati sulle linee italiane. Nessuna spiegazione ufficiale, dunque, sul perchè quel pezzo di legno sia finito lì. Dalle prime ipotesi, pare che possa essersi trattato di una riparazione d'emergenza, che avrebbe dovuto dare maggior stabilità al binario in attesa di un intervento più strutturale.

Se proprio quella 'zeppa' sotto la strada ferrata, di cui in questi giorni stanno circolando diverse foto, sia stata una delle cause che hanno portato all'incidente, però, lo stabiliranno gli ingegneri Fabrizio D'Errico e Roberto Lucani, i consulenti nominati dalla Procura. Fino a quando la loro relazione non sarà sul tavolo dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e dai pm Maura Ripamonti e Leonardo Lesti difficilmente arriveranno risposte precise. Da due giorni i consulenti sono al lavoro, insieme alla polizia scientifica e alla Polfer, per capire perchè si sia staccato un pezzo di 23 centimetri dalle rotaie, da cui mancano anche due perni. Una traversina di cemento, proprio in corrispondenza del giunto che è 'saltato', è usurata. In cattive condizioni anche i carrelli del convoglio 10452, in particolare quello della terza carrozza, che è uscita dai binari, si è inclinata trascinando con se anche la quarta carrozza e ha finito la sua corsa contro un palo a 300 metri dalla stazione di Pioltello. Elementi importanti arriveranno anche dalle autopsie sui corpi delle tre pendolari morte del disastro ferroviario, che verranno eseguite la prossima settimana.

Nel frattempo quattro operai, con con pettorine di Rete Ferroviaria Italiana, questa mattina sono stati sorpresi all'interno dell'area posta sotto sequestro dalla magistratura. I quattro operai sono stati quindi accompagnati dai poliziotti in Questura per essere identificati e cercare di capire cosa stessero facendo. Sono stati denunciati per violazione di sigilli e le loro attrezzature sequestrate. Rfi in una nota comunica che "gli operai, non avendo la percezione dei confini dell’area sequestrata, non visibilmente segnalati, li hanno superati inavvertitamente"

Dovrebbero invece essere rimossi e portati in un hangar lunedì prossimo i vagoni del convoglio deragliato a Pioltello. L'operazione, riferiscono fonti giudiziarie, permetterà a inizio settimana prossima di riaprire completamente la circolazione su quel tratto ferroviario dove è avvenuto l'incidente. Gli inquirenti tramite la fotogrammetria, tecnica di rilievo che consente di avere immagini in 3D, hanno già fotografato il cosiddetto "punto zero", quello dove si sono staccati 23 centimetri di rotaia, e hanno già scansionato le parti ritenute di «interesse» lungo i binari. Una volta concluse tutte queste operazioni utili per la super consulenza in corso, si potrà procedere con la rimozione dei vagoni e l'area potrà essere dissequestrata.

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