GIAMBATTISTA ANASTASIO
Cronaca

Trasporto pubblico, meno bus per i pendolari nell'hinterland e in Brianza

L’Agenzia del Tpl: scure inevitabile per i tagli della Regione

La riduzione delle corse riguarderà l’hinterland milanese e la provincia di Monza e Brianz

Milano, 22 agosto 2021 - Nulla sembra poter scongiurare un taglio delle corse dei mezzi pubblici in due aree cruciali della mobilità lombarda: l’hinterland milanese e la provincia di Monza e Brianza. Il primo di settembre l’assemblea dell’Agenzia del Trasporto Pubblico si riunirà per valutare la riduzione del servizio per l’anno 2021-2022. L’Agenzia in questione, per la precisione, ha giurisdizione non solo sulle province di Milano e Monza ma anche su quelle di Lodi e Pavia. Ma una delle poche certezze è che il taglio riguarderà, come detto, l’area metropolitana milanese e la Brianza. All’origine del taglio c’è una riduzione dei fondi destinati all’Agenzia del Trasporto Pubblico Locale pari a 2 milioni di euro. Secondo il Comune di Milano e la stessa Agenzia spetta alla Regione garantire le risorse che mancano. Daniele Barbone, presidente dell’Agenzia del Tpl, lo ha ribadito anche ieri: "Salvo nuove indicazioni da parte della Giunta regionale su risorse aggiuntive per il trasporto pubblico locale, si dovrà procedere con tagli corrispondenti a circa il 2% delle risorse complessive per i servizi interurbani della Città Metropolitana di Milano e della Provincia di Monza e Brianza". L’altra certezza, oltre a quella sulle aree che subiranno una riduzione di corse, è che il taglio non riguarderà il trasporto scolastico ma "i collegamenti per i lavoratori". Palazzo Lombardia rispedisce al mittente l’onere di reperire quei 2 milioni che mancano e fa sapere che per decisione della stessa Agenzia è il Comune di Milano l’ente incaricato di reperirli. Con ordine, allora. Sono due le ragioni per i quali l’Agenzia si rivolge alla Regione. La prima: è stato l’esecutivo lombardo, nel 2017, a rivedere le modalità di ripartizione dei fondi per il trasporto pubblico secondo, in sintesi, il criterio dei costi standard. Contro questa svolta l’Agenzia ha fatto ricorso al Tar e si attende il pronunciamento dei giudici. La seconda ragione ha a che fare con quanto avvenuto il 27 luglio in Consiglio regionale, quando, nell’ambito della discussione sull’assestamento di Bilancio, sono stati approvati due ordini del giorno presentati dal Pd finalizzati proprio ad aumentare le risorse a disposizione delle Agenzie del Tpl. Ma attenzione: un primo ordine del giorno impegna la Giunta regionale ad "erogare alle Agenzie risorse straordinarie" ma individua nella Conferenza Stato-Regioni e nella Conferenza Unificata i luoghi istituzionali in cui porre il tema e ottenere fondi incrementali. Detto altrimenti: si chiede alla Regione di ottenere risorse dal Governo. Nel secondo ordine del giorno, invece, si impegna l’esecutivo lombardo "ad evitare tagli al servizio (...) e a sostenere gli investimenti delle Agenzie per il Tpl" valutando "stanziamenti aggiuntivi nell’ambito delle risorse disponibili, rispettando gli equilibri di bilancio, anche sotto forma di risorse strumentali, per le Agenzie del Tpl". Formulazioni, l’una e l’altra, caute perché, al di là della Regione, c’è un tema di fondi statali, come ha evidenziato l’assessore milanese Marco Granelli a inizio agosto alla Commissione Trasporti della Camera in qualità di coordinatore degli assessori alla Mobilità dell’Anci: "Il vero tema sono le risorse per la gestione ordinaria: auspichiamo che il Parlamento aumenti lo stanziamento del Fondo nazionale". Da parte sua Claudia Terzi, assessore regionale ai Trasporti, rimarca: "L’Agenzia Tpl di Milano sa benissimo che non c’è stato alcun taglio, ma semplicemente una diversa distribuzione dei fondi come previsto da una legge approvata qualche anno fa: distribuzione che vede Milano lievemente penalizzata solo perché, secondo parametri tecnici, si è dimostrata meno efficiente rispetto ad altre Agenzie. Ricordo che l’Agenzia Tpl di Milano riceve annualmente 417,7 milioni sui 629 milioni disponibili e può contare su maggiori entrate derivanti dall’applicazione della tariffazione integrata". Infine la Terzi svela: "La stessa Agenzia ha approvato nella sua assemblea, nel 2019, un documento che prevede di imputare al Comune di Milano la copertura dei minori trasferimenti regionali, in attesa dell’esito del ricorso presentato al Tar dall’Agenzia stessa. Quindi, per deliberazione della medesima Agenzia, è il Comune di Milano a dover intervenire". mail giambattista.anastasio@ilgiorno.net