
L'ospedale San Raffaele di Segrate dove è morta la giovane
Milano, 19 marzo 2018 - Risultava «idoneo a scopo di trapianto» il cuore prelevato al San Raffaele a un 48enne milanese e poi trapiantato a un sessantenne cardiopatico, morto nel settembre 2016 all'ospedale San Camillo di Roma. Lo scrivono gli esperti Cristina Basso, Ugolino Livi, Massimo Montisci e Francesco Tona, nella consulenza del pm di Milano Francesco De Tommasi, titolare dell'indagine coordinata assieme al procuratore aggiunto Tiziana Sicilano.
Secondo i tecnici il «rischio di esito sfavorevole» dell'intervento era da considerarsi «standard e le anomalie riscontrate nel cuore del donatore potevano al più allertare gli operatori per un monitoraggio stretto post- trapianto, ma niente avrebbero potuto fare con l'insufficienza d'organo appalesatasi immediatamente dopo il trapianto». Gli esperti nominati dalla Procura, che hanno depositato in questi giorni la loro relazione, dopo aver preso in rassegna tutta la documentazione clinica del donatore e del ricevente, hanno ritenuto di «escludere la presenza di anomalie morfologiche strutturali ed aritmiche sul cuore del donatore». I consulenti, secondo cui «il matching donatore-ricevente era rispettato per compatibilità antropometrica ed immunologica», hanno stabilito quindi «in un'ottica ex ante, che il donatore dell'organo cuore non presentava caratteristiche che controindicassero il prelievo» e che l'organo donato «risultava idoneo al trapianto».
E alle stesse conclusioni arrivano anche in una revisione di tutta la documentazione e dello stesso cuore conservato in formalina, e cioè nella loro «valutazione ex post». A loro avviso il donatore «rientrava nei criteri di idoneità alla donazione cardiaca» e che la morte del ricevente, risalente al 4 settembre 2016, è dovuta a una «insufficienza d'organo primaria (...) tutt'altro che infrequente dopo un trapianto cardiaco». Nell'inchiesta, passata da Roma a Milano tempo fa, risultano indagati per omicidio colposo cinque medici, due del San Raffaele e tre del San Camillo.