REDAZIONE MILANO

Il tranviere aggredito sul 12 «Dopo i pugni, lo schiaffo: devo anche pagare le visite»

Il racconto di Sergio Barracco: «E la politica tace» di Giambattista Anastasio

Sergio Barracco ha rimediato la frattura dello zigomo: «Quel delinquente mi ha stravolto la vita e nessuno si è fatto sentire»

Milano, 28 luglio 2015 - «Sembra che l’unica voce prevista nel nostro contratto sia subire il tiro al tranviere». È uno sfogo amaro ma tutt’altro che rassegnato, quello di Sergio Barracco, il tranviere preso a pugni venerdì 3 luglio mentre era alla guida del 12 per aver difeso tre passeggere dagli insulti nel frattempo proferiti da un «giovane di colore, alto 1 metro e 80, con maglietta dei Lakers indosso». Quella sera Sergio rimediò 5 giorni di prognosi. Esattamente 5 giorni dopo una visita dell’Inail stabilì che non erano sufficienti: il tranviere è tornato in servizio solo il 23 luglio. «Oltre alla frattura allo zigomo, per effetto del colpo ricevuto è emerso un problema ad un dente, devitalizzatosi, e uno strappo alla coscia: ho provato a inseguirlo, ricorda?».

Quel che è successo è scolpito nelle cronache. Ma pure le regole della burocrazia sono spesso scolpite nel non senso. «Sono stato aggredito mentre svolgevo il mio lavoro, mentre cercavo di difendere tre donne e ora – racconta Barracco – devo pure spendere di tasca mia perché l’Inail e l’assicurazione per gli infortuni sul lavoro non copre tutto. Senza contare che a fine anno, a causa dei giorni di malattia, non riuscirò a percepire il premio Expo né, probabilmente, il premio produzione». Altro che 5 o 20 giorni di prognosi: «Quel delinquente mi ha stravolto la vita» sbotta il tranviere. Con ordine, allora. Per effetto del pugno, ricevuto in pieno volto, Sergio si è visto costretto a rifere gli occhiali da vista. Senza di essi non può lavorare perché sulla patente di guida c’è impresso l’obbligo di lenti.

«Bene – spiega lui –, l’assicurazione Inail copre solo il costo delle lenti, quanto alla montatura devo invece provvedere da me, nonostante mi sia stata spaccata da uno che mi ha preso a pugni mentre ero in servizio». Il dentista, poi: «Da quando ho subito l’aggressione, un dente mi si è devitalizzato – continua il tranviere –. Ho chiesto all’Inail come dovessi fare per curarmelo ma non ho ricevuto alcuna risposta se non quella di attendere che si liberasse posto in uno studio associato alla stessa Inail: tempi lunghi, come al solito. Quindi ho provveduto da me e inviato poi le ricevute di pagamento degli esami - una panoramica - ancora all’Inail ma mi sono sentito rispondere che avendo già liquidato io il dentista, l’ente non può più rimborsarmi alcunché». Quindi il premio Expo, un premio legato alle giornate lavorate, da qui il timore di Barracco: «Vale circa mille euro, soldi che non so se potrò avere nonostante abbia sempre lavorato tanto». L’ultima nota è contro la politica: «Nessuno si è fatto sentire, a partite dal sindaco. Il tiro al tranviere è rito».