Tramonti troppo veloci e ricordi remoti

Claudio

Negri

Era una di quelle sere lunghe di prima estate. Una sera che insisteva nel fare le veci del pomeriggio. La coppia andava lungo un sinuoso, lastricato sentiero tra la spiaggia e palmeti ben educati e molto altro verde. C’era gente che faceva jogging inseguendo il sole calante o avvicinandosi, in direzione contraria, alla notte. "Sembra di essere sull’Adriatico" disse lei. Lui non disse niente. "Sul serio – insisteva lei – c’è nell’aria qualcosa di familiare". Lui continuò a tacere, ma si era messo ad annusare l’aria. La baia di Honolulu, bruna per la distanza si stava accendendo di mille neon, nel multicolore struggimento del tramonto. "Anche alle Hawaii fanno le piadine, forse" si decise a dire lui. Stavolta fu lei a non parlare. All’imbocco solenne di una spiaggia un tizio in maglietta a righe e barba da nostromo surgelato raccontava a un gruppo promiscuo e inquieto di adolescenti le aspre delizie della pesca al marlin. "Ma un pescespada è uguale dappertutto, in fondo" aggiunse lui, a beneficio approssimativo dell’ignoranza universale. Lei non pensava ai marlin. Honolulu era così lontana da tutto e non riusciva a colmarla. Aveva solo ricordi di vacanze da bambina remota – stessa spiaggia stesso mare – e poi da ragazza in fiore, a baciarsi tra le ombre resinose di uno scampolo di pineta. "Non so perché Honolulu mi sembra così familiare – disse infine lei - però adesso davvero mi muoverei a occhi chiusi dalla spiaggia al bar, dalla discoteca all’uomo in maglietta a righe. Ma non dovremmo essere qui, comunque: i tramonti ai veri Tropici sono tanto veloci...". "Hai ragione – disse lui, con un tono alla Blade Runner - ma credo che questo sia solo un ricordo finto, un innesto nella nostra memoria : non siamo mai stati alle Hawaii, ma è bastato vedere un filmato in Rete, passeggiando lungo il sentiero marino, per sentirci in un già visto, in un posto familiare. E non so come andrà a finire". "Oh – sospirò lei – anche per il finale ci sarà una vasta scelta di innesti, non credi?".

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