di Simona Ballatore Sono stati "congelati" durante la pandemia, dirottati a distanza insieme alle lezioni. E lì sono rimasti in molte scuole tra un’ondata e l’altra. Sono i Pcto, acronimo che sta per “percorsi di competenze trasversali e per l’orientamento“: valgono 210 ore negli istituti professionali, 150 ore negli istituti tecnici, 90 ore nei licei. Sotto l’insegna Pcto - debuttati al posto dell’alternanza scuola-lavoro poco prima del Covid (non sono affatto sinonimi) – un ventaglio di esperienze diverse. Di qui gli schieramenti tra chi si batte per chiederne l’abolizione e chi li richiede con forza nella loro veste originale, oltre i cancelli della scuola. "Ci siamo ingegnati in questi mesi. In parte le attività stanno continuando con l’esperto in classe o in laboratorio, abbiamo realizzato per esempio un percorso per amministratore di condominio. In parte sono tornati in presenza all’esterno, come succede col Politecnico – spiega Maria Rizzuto preside del tecnico Cattaneo –. A giugno, se la situazione lo consente, si potrà tornare negli studi di architettura o nelle imprese, stiamo riprendendo i contatti. Un lavoro non da poco: abbiamo tre referenti, coinvolgiamo le famiglie. Le proposte devono essere vagliate una a una, devono essere formative e fatte bene, visti i recenti fatti di cronaca". Stesso discorso vale al liceo: "La pandemia ha portato un incremento inquietante del Pcto a distanza – ricorda il preside dello scientifico Volta, Domenico Squillace –, adesso vedremo di tornare alla normalità. il rapporto con le aziende è complesso, bisogna sapere scegliere bene. C’è chi finisce per fare fotocopie e porta caffè in riunione. E non tutte le aziende hanno personale da distaccare per seguire lo studente. Io sono dell’idea che questi percorsi servano soprattutto perché mettono in relazione gli studenti con persone e realtà diverse, devono essere esperienze significative indipendentemente da quello che faranno poi. ...
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