Torre dei Moro, dall’incendio alla rinascita: ecco come sarà il nuovo grattacielo di via Antonini

Milano, svelato il progetto dell’architetto Marco Piva e il cronoprogramma. A settembre-ottobre via ai lavori che finiranno nel 2026 in tempo per le Olimpiadi

Una sedia distrutta dal fuoco, un pupazzo di Peppa Pig, una palla che i bambini usavano per giocare. Da una parte gli oggetti della vita quotidiana recuperati negli appartamenti della Torre dei Moro di via Antonini 32 e messi in mostra a Milano, e dall'altra i rendering del grattacielo che verrà ricostruito segnando la rinascita dell'edificio distrutto dalle fiamme il 29 agosto 2021, senza per fortuna provocare vittime fra le 80 famiglie, con 34 minorenni, che vivevano nell'edificio.

Il cronoprogramma

L'obiettivo è quello di far partire i lavori a "settembre-ottobre", per terminare i lavori entro l'inizio del 2026, anno delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina. Il progetto battezzato "Torre Seta" e firmato dall'architetto Marco Piva è stato presentato allo spazio Dazi in piazza Sempione (nella stessa sede è stata aperta anche la mostra delle fotografie realizzate dai Vigili del fuoco durante l'intervento), davanti alle famiglie che da quel giorno hanno trovato soluzioni abitative provvisorie, in attesa di poter rientrare nelle loro case, e agli assessori regionali e comunali coinvolti nella partita. Il concept progettuale, spiega Piva, "propone dei loggiati che, avvolgendo l'intero edificio, instaurano un dialogo con il territorio circostante" attraverso "un'estetica morbida dalle forme sinuose che come leggeri ed eleganti nastri di seta cingono l'edificio".

Torre Antonini come è ora
Torre Antonini come è ora

Come sarà

Una torre di 19 piani fuori terra, per un totale di circa 70 metri di altezza. "Questo disastro ci ha insegnato che bisogna cambiare passo sulle normative antincendio - spiega Mirko Berti, portavoce del comitato di residenti Antonini 32 - e avviare una mappatura degli edifici a rischio. Quante case, palazzi e torri sono stati costruiti con materiali non omologati e non idonei? In Inghilterra, dopo il disastro della Grenfell Tower, il Governo ha stanziato 15 milioni di sterline per questo problema".

Come sarà nel 2026
Come sarà nel 2026

L’indagine

La macchina giudiziaria, intanto, si sta muovendo. La Procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio per disastro colposo pluriaggravato per 16 persone (l’udienza preliminare è fissata a maggio), tra cui i legali rappresentanti delle società che hanno realizzato l’edificio e che hanno avuto a che fare con la posa dei pannelli dei rivestimenti della facciata “a vela”, andata a fuoco in pochi minuti. Dalle indagini è emerso infatti l’utilizzo di pannelli non ignifughi, con l’obiettivo di risparmiare.

Un balcone della torre andata in fiamme
Un balcone della torre andata in fiamme

Le testimonianze

"Noi eravamo convinti di abitare in una casa sicura - spiega Stefano Plebani, uno dei condomini - quel giorno ero nel mio appartamento al tredicesimo piano, ho iniziato a sentire odore di bruciato, c'erano persone che urlavano. Sono uscito di corsa dal grattacielo e, subito dopo, è stato tutto avvolto dalle fiamme. La mia casa è completamente distrutta: ora, quando sono a Milano, dormo da mia madre, che abita vicino alla torre. Speriamo di riavere le nostre case nell'anno delle Olimpiadi invernali, altrimenti sarebbe una sconfitta per tutta la città".

Come saranno le terrazze dopo il restyling
Come saranno le terrazze dopo il restyling

Il pompiere

Il ricordo di Maurizio Pendini, dirigente del Comando dei Vigili del fuoco di Milano, torna al giorno del maxi-rogo. "Nella mia esperienza è stato l'incendio peggiore per dimensioni - racconta - ed è un miracolo che sia morto solo un cane. Mi resta nel cuore il sentimento dei condomini, colpiti da un trauma, che attendono la ricostruzione delle loro case

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