Tirare i calci a una palla...

Enrico

Beruschi

Avevo circa quindici anni e mi chiamavano il “Garricha bianco”; naturalmente era una presa in giro, perché quando giocavamo a calcio tra amici, io ero immancabilmente all’ala destra, posto fisso! Me ne stavo là , dalla mia parte, sempre smarcato, perché anche gli avversari sapevano che non ero un granché.

Qualche volta, per disattenzione, un compagno mi passava la palla, ma l’azione era destinata a finire presto; sono riuscito a brillare sul campo solo una volta, rimasta nella leggenda: partita a Mandello del Lario, milanesi contro abbadiensi, sono riuscito a scartare il mio marcatore, mi sono involato verso la porta, un paio di dribbling ai difensori e un gran tiro all’incrocio dei pali; il portiere, pure piccolo come me, è volato ed è riuscito a parare.

Vostro onore confesso: non ho mai fatto un gol!

Sciocchezze raccontate per parlare della indigestione di calcio, subita per colpa delle televisioni, che riescono ancora a coprire gli ascolti; infatti risulta che molti hanno guardato i Mondiali dall’Arabia, fatti solo da stranieri.

Noi non c’eravamo. Siamo tornati al campionato di casa nostra: non è cambiato quasi niente.

Ho pure provato a seguire un paio di partite, ma di nomi italiani ne ho sentiti pochi, ho provato a controllare la classifica dei marcatori, ma anche lì . . .

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