ANDREA GIANNI
Cronaca

L’ultima moda Tik Tok? L'insulto al vigilante. "Oscurare cabine nelle stazioni del metrò"

Raccolta firme fra i dipendenti Atm. Il dg contrario: non serve

Due ragazzini saltano i tornelli della metropolitana

Milano - Prendono la rincorsa e saltano i tornelli. Poi i due ragazzi si avvicinano alla cabina con l’operatore di Atm e lo sbeffeggiano. Oltrepassano di nuovo le barriere e accennano passi di break dance, mentre un amico li riprende con lo smartphone per realizzare un video su Tik Tok. Una "moda dei video denigratori" nei confronti del personale in servizio nelle stazioni che apre un nuovo capitolo nel libro nero delle aggressioni subite dai dipendenti Atm. Anche dopo questi episodi il sindacato Orsa Tpl e i delegati Rsu Cisl hanno promosso una raccolta firme per chiedere all’azienda del trasporto pubblico milanese "l’installazione di pellicole oscuranti sui vetri delle cabine di sorveglianza" delle stazioni sulla linea 1 e 2 della metropolitana. Pellicole che già esistono sulla linea gialla. Una questione di "privacy e sicurezza" perché, si legge nella petizione, "il personale di stazione è soggetto quotidianamente agli sbeffeggiamenti, alle minacce e alle aggressioni da parte di alcuni passeggeri".

L’Orsa propone di oscurare solo tre lati della cabina, lasciando priva della pellicola la parte frontale, per permettere ai passeggeri di percepire comunque la presenza dell’operatore. Per ora sono state raccolte circa 100 firme. L’obiettivo è arrivare a 500. "Il personale di stazione è vessato da anni – spiega Pasquale Ferri, delegato dell’Orsa Tpl – mancava soltanto la moda dei video denigratori". Il tema era già stato affrontato il 18 ottobre, durante la seduta della commissione a Palazzo Marino sul tema delle aggressioni nei confronti del personale Atm. In quell’occasione il direttore generale, Arrigo Giana, si era detto contrario perché l’oscuramento darebbe ai passeggeri un ulteriore senso di abbandono della stazione. "Oscurare e isolare non è efficace – ha detto – dobbiamo investire in sicurezza ma non retrocedere sul nostro presidio lanciando il messaggio opposto". L’azienda intanto ha deciso di rinforzare le barriere di protezione per gli autisti su 650 bus entro la fine dell’anno, oltre a investimenti su videosorveglianza, formazione, assistenza legale alle vittime e le altre azioni al centro dei tavoli con forze dell’ordine e sindacati.