REDAZIONE MILANO

Terrorista ucciso a Sesto, internet point al setaccio in zona stazione Centrale

Amri potrebbe aver chiesto informazioni o essersi collegato al web per capire come muoversi

Il passaggio di Anis Amri in Stazione Centrale

Milano, 29 dicembre 2016 - Amri Anis è arrivato a Milano alle 00.58, quando le telecamere della stazione Centrale lo riprendono chiaramente. Sul bus per Sesto San Giovanni salirà alle 2 di notte circa. Un’ora scarsa in cui il terrorista ha camminato dal piazzale della stazione verso corso Buenos Aires e poi, gironzolando anche in strade vicine, ha raggiunto piazza Argentina, dove, quasi all’angolo con via Stradivari è salito sulla corriera diretta a Sesto-Cinisello. Sempre solo, dicono gli investigatori della Digos. In realtà gli inquirenti sono concentrati proprio su questi cinquanta minuti scarsi che Amri ha trascorso a Milano.

Ha incontrato qualcuno? È, ormai, quasi escluso, perché Amri qui non aveva nessuno che lo potesse ospitare come dimostrano le immagini che lo riprendono mentre cerca di forzare la porta d’ingresso della stazione di Sesto, dove probabilmente cercava riparo per la notte. Le telecamere ci sono lungo quasi tutto il tragitto. Al setaccio anche gli internet point in zona stazione Centrale dove lui potrebbe aver cercato di collegarsi, anche per capire da dove partivano gli autobus sostitutivi della linea rossa. Il terrorista aveva una scheda olandese nello zainetto, inutilizzata e un telefono, anche quello inutilizzato. Il viaggio di Amri ha contato diverse tappe. Durante queste deviazioni, da quanto è emerso finora dalle indagini, coordinate da Alberto Nobili, a capo del pool antiterrorismo della Procura di Milano e condotte dalla Digos, il tunisino non avrebbe fatto telefonate. Intanto gli investigatori della Digos di Milano stanno aspettando di ricevere dai loro colleghi di Berlino un calco di un bossolo sparato nella capitale tedesca. L’obiettivo è stabilire con certezza che la pistola calibro 22 con la quale Amri ha sparato agli agenti di polizia a Sesto San Giovanni sia la stessa utilizzata dal presunto attentatore in Germania.