NICOLA PALMA
Cronaca

Tenta di tagliarsi la gola “Disarmato” con il taser

Via Gola, primo utilizzo della pistola elettrica dopo la sua reintroduzione. La lite in un’abitazione, la minaccia di ferirsi e l’intervento dei carabinieri

di Nicola Palma

Finora era bastato azionare il taser o semplicemente mostrarlo all’esagitato di turno per ottenere una resa incondizionata e istantanea. Stavolta, invece, i carabinieri del Radiomobile sono stati costretti a usarlo per salvare la vita a un ragazzo che stava per tagliarsi la gola con una lametta; ed è stata la prima volta che la pistola elettrica è stata utilizzata in maniera compiuta dalla sua (re)introduzione il 14 marzo nella dotazione di poliziotti, carabinieri e finanzieri del pronto intervento.

L’episodio è andato in scena qualche giorno fa in via Gola 23, uno degli stabili più problematici della zona per l’alta percentuale di occupanti abusivi e per la presenza dei pusher. La prima chiamata alla centrale operativa di via Moscova riferisce di una lite in un appartamento al piano terra. Quando i militari arrivano, sentono le urla della donna ed entrano in corsa nell’abitazione, trovandosi davanti un pitbull che abbaia aggressivo; a quel punto, il fidanzato, appoggiato al davanzale della finestra che dà su via Pichi, scavalca e si allontana. La giovane marocchina minimizza l’accaduto, assicura di non aver bisogno di cure mediche e dichiara di non voler sporgere denuncia nei confronti del compagno, il ventenne connazionale M.D. Tutto finito? No, perché in strada i carabinieri si imbattono nuovamente nel ragazzo: "Non ho fatto niente, non vengo con voi". I militari notano subito che il nordafricano impugna una lametta e provano a tranquillizzarlo, ma lui si toglie la t-shirt bianca e inizia a provocarsi tagli sul petto, sulle braccia e sulla pancia.

I carabinieri del Radiomobile, nel frattempo raggiunti dai colleghi della Compagnia Magenta, tentano la mediazione, che si rivela inutile; anzi, Mohamed D. nota una piccola folla di curiosi nelle vicinanze e riprende ad autolesionarsi. Una situazione complicatissima da gestire, anche perché da un momento all’altro il ventenne potrebbe tagliarsi in un punto vitale. E in effetti all’improvviso punta la lametta contro la gola, pronto a sferrare un colpo secco. È in quel momento che un vicebrigadiere, tenuto conto di quanto sta succedendo e del pericolo che sta correndo il ragazzo, estrae il taser e avvia la procedura. "Fermo, non lo fare", gli urla. L’altro non reagisce, e così partono i due dardi, che lo colpiscono alla parte bassa della schiena e sul gluteo sinistro, generandone la caduta immediata. I carabinieri gli sono addosso in un attimo, per bloccarlo e per disarmarlo della lametta. La folle giornata di Mohamed D. si concluderà al pronto soccorso del San Paolo.